Pochi minuti fa è giunta la conferma di quanto già affermato dai media locali: Mosca ha fatto sapere che il jet abbattuto era russo ed era impegnato nei pressi di Latakia, roccaforte alawita. Ovvero, non stava violando lo spazio aereo turco, condizione – dice il governo russo – che possiamo facilmente dimostrare.
I due piloti hanno avuto il tempo di lanciarsi fuori dal jet con i paracaduti prima che il velivolo venisse colpito e incendiato. Sono stati poi catturati dai soldati turchi. Intanto il premier Davutoglu, che ha reso noto per primo l’abbattimento, ha dato ordine al suo Ministero degli Esteri di contattare subito la Nato per prendere misure in merito. Una mossa non nuova: già all’inizio dell’operazione russa in Siria la Turchia aveva usato il Patto Atlantico per impedire ufficialmente a Mosca di violare il proprio spazio aereo, ufficiosamente per frenare il sostegno a Damasco.
L’abbattimento infiamma le già accese tensioni tra Ankara e Mosca in merito all’intervento russo in Siria, al fianco del presidente Assad.
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