Normalmente, quelle amministrative sono elezioni di serie B rispetto alle politiche. Ma non sempre, ci sono situazioni eccezionali
nelle quali le amministrative hanno effetti politici che vanno molto
oltre la posta ufficialmente in palio ed aprono la strada a sviluppi
politici di importanza straordinaria: le comunali del novembre 1945
aprirono la strada alla repubblica, quelle del 1975, dopo il referendum
sul divorzio, preannunciarono la straordinaria vittoria comunista
dell’anno dopo, le comunali del 2011 avviarono il declino di Berlusconi.
Addirittura, quelle spagnole del 1931, causarono la fine della monarchia e
la nascita della Repubblica. Oggi siamo in una situazione di questo
genere, in vista del più importante referendum della storia
repubblicana.
Non è sui sindaci che stiamo votando, ma sul governo e sulla sua riforma istituzionale.
Il risultato avrà una influenza inevitabile sull’uno e sull’altra. Rispetto a questo i nomi dei candidati non hanno rilevanza.
Qui si tratta di individuare il nemico
principale da battere e la risposta non può che essere una: il Pd che
sta operando per mutare la forma di governo nel nostro paese ed
instaurare un regime illiberale.
D’altro canto, la natura sociale del Pd
(al di là della residua quota di iscritti illusi che vogliono credere
ancora di stare nel Pci) è ormai più che chiara dopo “riforme” come il
jobs act, il nuovo assetto di Bankitalia, l’ordinamento delle banche
popolari o di credito cooperativo, la “buona scuola”, eccetera eccetera.
E’ arrivato il momento di presentare il conto.
Da un ventennio siamo afflitti da un
eterno ricatto: votiamo la “sinistra” (cioè il Pds-Ds-Pd) perché
altrimenti “vince la destra”. Ed abbiamo sempre ceduto votando così per
“non far vincere la destra” con il risultato di far vincere la destra
nel Pd che ormai è molto peggiore di Forza Italia. I voti, il Pd se li
faccia dare dai verdiniani, dagli alfaniani, da piduisti, camorristi e
uomini della Magliana. La sinistra non c’entra nulla con tutto questo.
Per una persona che si ritenga
sinceramente di sinistra, il voto al Pd è un disonore di cui vergognarsi
per il resto dei propri giorni. E questo vale anche per i ballottaggi.
Invito a sostenere i candidati del M5s e quelli della vera sinistra
(Airaudo, Rizzo, Fassina, De Magistris).
NON UN VOTO DI SINISTRA VADA AL PD.
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