BASTONARE IL CANE CHE AFFOGA, AVANZARE L’ALTERNATIVA.
E’ un fatto politico largamente positivo la vittoria netta e pulita di Luigi De Magistris alle elezioni comunali di Napoli.
Un risultato importante in tutta la città ma soprattutto – sul versante simbolico e materiale – in quella Bagnoli dove la coalizione che sostiene De Magistris ha strappato, dopo decenni, al Partito Democratico, il governo di quella Municipalità nonostante lo sfregio del commissariamento autoritario da parte di Renzi ed il grande e mistificante battage propagandistico imbastito dai poteri forti che volevano, ed ancora, vogliono mettere le mani su quella enorme area della città e dell’area metropolitana.
Il ballottaggio del prossimo 19 giugno – verso cui tutti siamo impegnati attivamente – dovrà confermare questa affermazione sconfiggendo ogni tentativo, palese e/o occulto, di una eventuale saldatura di quel grumo di interessi affaristici, speculativi e predatori che, a vario titolo, sono addensati attorno a Gianni Lettieri ed a ciò che resta del PD napoletano dopo il big bang.
Sarà questo, nei prossimi giorni, il punto politico da conquistare in tutta la città specie in quelle fasce dei settori popolari che o si sono astenuti dal voto o che, in virtù di quella ragnatela di clientele, ricatti e raggiri ancora operante a Napoli, sono collocati alla corte delle vecchie consorterie e lobby politiche.
Una sfida che si preannuncia tosta perché, come si è visto nelle settimane scorse, non mancheranno né le promesse demagogiche da parte di Renzi (ed anche dell’inquilino di Palazzo Santa Lucia, quel Vincenzo De Luca che ha i cordoni della borsa in Campania dove tra trasferimenti governativi e Fondi Europei sono accumulati miliardi di Euro) e non mancheranno affatto le presenze inquietanti e minacciose dei poteri criminali e dei loro sgherri che ancora domenica 5 si aggiravano attorno ai seggi tentando di inquinare e compromettere il voto.
Un'impresa complessa ed articolata perché una nuova affermazione di Luigi De Magistris per i prossimi cinque anni avrà un positivo riverbero non solo a Napoli ma in tutto il paese.
Come è noto De Magistris è da tempo collocato su un crinale di critica politica al complesso delle politiche liberiste ed all’insieme delle azioni antisociali che gli ultimi governi nazionali hanno squadernato in Italia.
Da tempo la condotta politica di Luigi De Magistris è orientata alla denuncia della filosofia dell’austerity e del totem delle privatizzazioni e spinge per una connessione tra esperienze politiche, sociali, culturali e sindacali che si battono per riaprire nel nostro paese una stagione di rinnovato protagonismo popolare e sociale.
Alla vigilia della chiusura della campagna elettorale – come redazione napoletana di Contropiano – abbiamo intervistato Luigi De Magistris e i contenuti politici e programmatici affermati dal Sindaco in questa conversazione ci sembrano oltre che condivisibili anche utili per l’agenda politica del prossimo periodo ben oltre la pur importante vicenda elettorale locale (dal Referendum di Ottobre, all’annunciato Sciopero Generale del sindacalismo conflittuale).
A poco più di 24 ore dai risultati delle urne e dopo la conferenza stampa di lunedì 6 giugno – tenuta da Luigi De Magistris – in cui si avanza l’ipotesi (ancora tutta da precisare ed approfondire) di una sorta di “movimento politico” su scala nazionale – con uno sguardo ed una attenzione alle diverse “esperienze ribelli del Mediterraneo” – la cosiddetta “anomalia De Magistris” contribuisce, grandemente, alla possibile riapertura di una nuova e più avanzata stagione di conflitto nel paese.
Un buon viatico, quindi, per accumulare e coordinare forze politiche e sociali contro il governo Renzi e contro la gabbia dell’Unione Europea.
Un convincimento che ci spinge ad applicare quella massima maoista che in maniera chiara e senza equivoci invita a bastonare il cane che affoga!
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