Le milizie dell’Isis (Daesh in arabo) in Libia avevano il loro quartier generale nel centro congressi Ouagadogu di Sirte, eredità e omaggio del panafricanismo libico dell’epoca gheddafiana. Ed è proprio in questo covo che i servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d'attacco in Italia. Secondo fonti non confermate si parla anche di jihadisti attivi sul territorio italiano, tra cui spicca il nome di Abu Nasim, che viveva a Milano nel quartiere popolare di San Siro. A Sirte i servizi segreti libici avrebbero trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce del Daesh "approdare a Roma" non siano solo propaganda.
Sui muri dell’ex quartier generale dei jihadisti dello Stato islamico a Sirte, sono state trovate scritte inquietanti come: “Questo è il porto marittimo dello Stato islamico, il punto di partenza verso Roma... con il permesso di dio”. Ad alzare il livello di allarme è arrivata anche la notizia che l'Isis si sarebbe appellata ai lupi solitari negli Usa e in Europa, Italia compresa, ad entrare in azione e ad attaccare "i miscredenti". A riferirlo è la pagina web specializzata – Site – che riporta il messaggio jihadista intitolato 'Come On Rise' diffuso attraverso al-Thabaat, media vicino al network dello Stato islamico. Tra i Paesi europei citati ci sono il Belgio, la Danimarca, la Francia, la Spagna e, appunto, l'Italia.
L'ipotesi di un arrivo di miliziani di Daesh via mare da Sirte è stata però ridimensionata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella conferenza stampa di Ferragosto sulla sicurezza, in cui ha parlato di "smentita" arrivata dalla Libia. In una dichiarazione all'agenzia libica Lana, il portavoce delle operazioni militari delle forze governative libiche, col. Reda Eissa, ha detto che stanno "ripulendo totalmente" il litorale di Sirte, proprio per impedire ai miliziani dell'Isis di prendere il mare. Eissa ha confermato che fuori dalle acque territoriali libiche stazionano le unità militari della forza navale internazionale.
Resta però aperto il problema di che fine abbiano fatto i miliziani di Daesh che controllavano Sirte. Si parlava di seimila miliziani che però dopo i bombardamenti Usa e l’arrivo delle milizie del “governo” libico, sono come evaporati. Quindi o erano sopravalutate le cifre sparate in precedenza oppure l’assedio “liberatore” di Sirte ha lasciato una ampia via di fuga a migliaia di uomini armati. Secondo alcune fonti locali una parte si sarebbe diretta verso la porosa frontiera con la Tunisia e un’altra verso i paesi subsaharani limitrofi al confine meridionale della Libia (Ciad, Niger), altri ancora sarebbero tornati ai loro villaggi di origine sul territorio libico.
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