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20/01/2017

Piano Condor. L’assoluzione del torturatore Troccoli lascia l’amaro in bocca

Si è concluso ieri nell’Aula Bunker di Rebibbia a Roma, il procedimento penale noto come Processo Condor, per l’uccisione e la sparizione di quarantatré persone, delle quali ventitré italiani, avvenuti in Cile, Argentina, Bolivia, Brasile e Uruguay, durante le dittature latino-americane, a partire dal colpo di Stato avvenuto in Cile l’11 settembre del 1973. Otto ergastoli e diciannove assoluzioni: questa la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Roma. La pubblica accusa di ergastoli ne aveva chiesti trenta. Tra le assoluzioni che più hanno destato scalpore c'è sicuramente quella di Jorge Nestor Troccoli, il militare della marina militare uruguayana, unico imputato non contumace perché residente in Italia, che si è visto attribuire diversi omicidi.
"Questa sentenza ci da' molto dolore", ha detto il vicepresidente uruguayano Raul Sendic, secondo 'Radio Uruguay'. Ora le famiglie delle vittime avranno la possibilità di fare ricorso in appello, essendo questo il primo grado di giudizio.

L’Associazione Progetto Diritti, con gli avvocati Arturo Salerni e Mario Angelelli legali di molte parti civili, ha seguito da vicino tutto il dibattimento. Secondo gli avvocati, la sentenza pronunciata ieri rappresenta "un passaggio di grande rilevanza sul piano del giudizio storico e delle responsabilità giuridiche dei responsabili del sequestro, della tortura, del massacro e della sparizione sistematici di migliaia di militanti politici e sindacali nell’America Latina negli anni ‘70 e ‘80".

La Corte, in sostanza, è questa la tesi degli avvocati, ha riconosciuto l’esistenza del Piano Condor "orchestrato dai regimi del Sud America, appoggiati dagli Stati Uniti, ed ha affermato la responsabilità dei suoi capi politici e miliari ancora in vita, condannandoli alla pena dell’ergastolo".

Gli avvocati di Progetto Diritti sono altresì convinti che, sulla base delle prove raccolte nel corso del dibattimento, si possa giungere nel grado di appello al riconoscimento della responsabilità di Troccoli e dei suoi complici, per i quali ieri la Corte non ha ritenuto di accogliere le richieste di condanna all’ergastolo formulate dalla Procura della Repubblica di Roma. "Si tratta di numerosissimi ed efferati crimini commessi in Argentina fra il Natale del ’77 e il Capodanno del ’78, dai militari uruguayani in complicità con i torturatori argentini. Decine di omicidi, torture reiterate, uccisioni, sparizioni, rapimenti di bambini non devono e non possono restare impuniti. Siamo convinti che il percorso di giustizia continuerà e si affermerà pienamente davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma", aggiungono gli avvocati.

L'Italia e' l'unico paese europeo ad aver avviato un processo in contumacia per far luce su uccisioni commesse da militari e altre persone fedeli ai regimi dittatoriali in America Latina tra gli anni '70 e '80. Il processo Condor si è aperto il 12 febbraio del 2015, e prende il nome dal 'Plano Condor', una strategia elaborata dai militari insieme alla Cia per imporre regimi dittatoriali in tutto il continente sudamericano, fermando così il diffondersi delle idee socialiste o di governi vicini all'Unione Sovietica.

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