La realtà va molto oltre la propaganda.
Stiamo parlando di Ryanair, la compagnia di massimo successo nel low
cost aereo internazionale, che è un esempio lampante di quella che viene
chiamata “caduta del valore dei salari”. L’offerta di lavoro, sia nei
rapporti che negli importi, è arrivata, in Italia come in Europa, al
punto dove chi governa ha voluto portarla scientificamente, con
normative ben precise e scandite nel tempo. Ucciso il lavoro come
fattore di coesione sociale ed opportunità, si è intensificata la
competizione per il posto di lavoro. Così quando l’offerta scarseggia,
il disoccupato è disposto a lavorare per meno, molto meno e chi offre il
lavoro lo sa. Specialmente se opera in uno Stato dove il Governo di
turno pubblicizza il basso costo del lavoro per attirare investimenti
internazionali, vale a dire quelli che desiderano tanta stabilità
politica e bassa inflazione. Finita la propaganda sul paradiso
realizzato con la crescita dell’occupazione, la ripresa del PIL ed il
glorioso recupero verso un’inflazione al 2%, esiste l'esistenza del comune
essere umano che vive in questo mondo e che deve lavorare. E qui
iniziano i drammi per chi vive del proprio lavoro e il giubilo di quei
grandi e piccoli interessi che si sono adoperati alacremente per far cadere
in basso il costo del lavoro e per far aumentare rendite e profitti.
Dagli anni ’90, il trasferimento di ricchezza dal lavoro al capitale è
stato imponente, guarda caso proprio dal decennio a partire dal quale la
“competitività” è diventata un valore normativo ed ha iniziato ad
ispirare il processo di trasformazione del mercato del lavoro. Partendo
da questo contesto abbiamo parlato con una nostra concittadina che ci ha
raccontato la sua esperienza come aspirante hostess per Ryanair.
Cosa ti ha spinto a partecipare alla selezione di Ryanair e cosa ti aspettavi?
L’estrema difficoltà nel trovare
un’occupazione decente e con un minimo di stabilità all’età di 45 anni
dove spesso, specialmente in ambito aeroportuale, sei spinta a
partecipare a corsi specifici per la sicurezza relativa allo svolgimento
del ruolo di hostess, senza nessun impegno all’assunzione una
volta finito il corso anche dimostrando buone capacità. Ci sono molte
compagnie che non assumono personale di 45 anni mentre ce ne sono
altrettante che offrono corsi a pagamento senza limite di età. Avendo
già lavorato per un periodo in Ryanair sapevo che non sarebbe stata
un’offerta allettante ma la scarsità di lavoro mi ha portato a
ritentare.
Pur essendo stata selezionata perché non hai accettato?
La selezione è andata bene per la
padronanza della lingua inglese ma al momento di trattare l’offerta con
l’Agenzia Interinale di turno ho capito che il lavoro sarebbe stato un
COTTIMO dove l’effettivo impegno lavorativo pagato si limitava alle ore
volate e non per le fasi preliminari prima del volo e durante gli
eventuali scali o soste tecniche. La compagnia non dà più una certezza
sullo scalo di partenza e sul rientro a fine turno a tal punto che uno
può trovarsi a Londra o a Oslo dovendo affrontare gli alti costi di
residenza rispetto a quanto possano essere quelli di Pisa o comunque
dove uno generalmente vive. Gli stipendi da 1.000 a 1.400 € (40/32 ore
settimanali alternate EFFETTIVAMENTE volate) non comprendono il corso
che costa 4.000 € da fare a Francoforte (decurtabile in quota parte
mensile di 360,00 € dallo stipendio), il nolo della divisa per 30 €
mensili, una propria polizza assicurativa, senza copertura in caso di
malattia, dovendoti portare il tuo cibo e la tua acqua. Il rapporto di
lavoro è regolato dalla legislazione irlandese e la busta paga la
percepisci direttamente attraverso la rete bancomat sul territorio
europeo con obbligo di aprire un conto corrente presso la loro stessa
banca. Queste condizioni sono impossibili da accettare se specialmente
l’aeroporto assegnato è diverso da quello prossimo alla tua abitazione.
Il rischio di andare in rimessa è altissimo e non esistono tutele.
Chi altro ha accettato?
Nessuno dei selezionati ha potuto accettare, a queste condizioni. Siamo considerati degli strumenti di business.
Jack RR
Articolo tratto da Senza Soste cartaceo n.120 (novembre 2016)
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