La crisi con il governo centrale a Baghdad e gli scontri armati tra
Pershmerga curdi e l’esercito governativo per il controllo di Kirkuk, hanno
spinto le autorità del Kurdistan iracheno a sospendere i preparativi
per le elezioni presidenziali e parlamentari, in programma per il primo
novembre. La Commissione elettorale ha prima spiegato di essere
in attesa di una decisione in merito del Parlamento curdo che avrebbe
dovuto riunirsi ieri ma la seduta è stata rinviata per divergenze tra i
partiti riguardo proprio le elezioni. Poi è giunta la decisione di
rinviare le consultazioni.
E’ una nuova battuta d’arresto per i leader curdi e in particolare per il presidente Massud Barzani sempre più sotto attacco. Il presidente turco Erdogan,
un nemico delle aspirazioni curde ma che era stato, per motivi di
opportunità, uno dei suoi principali alleati, ieri l’ha criticato
pesantemente per avere cercato di impossessarsi di Kirkuk e per avere
provocato l’attuale situazione di instabilità con il referendum
sull’indipendenza del Kurdistan del mese scorso. “Che diritto avete di
fare rivendicazioni su Kirkuk? Che storia avete a Kirkuk?”, ha tuonato il presidente turco. Erdogan ha addirittura invitato la popolazione curda a “punire” i suoi leader, tra cui proprio Barzani. Secondo il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu,
il ritorno di Kirkuk sotto il controllo di Baghdad ha corretto
“l’errore” commesso da Erbil, che a suo dire ha “calcolato male” le
conseguenze del referendum, immaginando che “avrebbe ottenuto ulteriori
guadagni”.
Le forze governative irachene intanto sono arrivate ieri alla
diga di Mosul, dove la società Trevi sta effettuando lavori di
consolidamento con la protezione di 500 soldati italiani. I
Peshmerga curdi hanno ceduto il controllo dell’area all’esercito di
Baghdad con “un ordinato trasferimento di poteri”, hanno comunicato le autorità governative, che non ha comportato alcun combattimento. In
Iraq le forze di Baghdad, che lunedì avevano ripreso ai curdi la
provincia di Kirkuk, ricca di petrolio, hanno continuato ad estendere la
loro presenza anche in altre aree che erano state occupate dai
Peshmerga durante i combattimenti contro l’Isis, pur non facendo parte
della regione autonoma del Kurdistan.
Intanto unità di commando dell’esercito turco continuano
l’operazione militare avviata lunedì nell’Iraq settentrionale per
impedire, spiega Ankara, “ai militanti del Pkk (Partito dei lavoratori
del Kurdistan) di minacciare la sicurezza del confine”. L’operazione
Zap, dal nome della regione curdo-irachena dove viene condotta, è il
primo intervento di terra contro il Pkk. Nella stessa aerea, la Turchia
compie regolarmente attacchi aerei.
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