La scorsa settimana 40 cacciabombardieri, aerei da
rifornimento e da trasporto israeliani hanno partecipato a
un’esercitazione nei cieli della Grecia finalizzata a compiere missioni a
lungo raggio sopra territori sconosciuti ai piloti israeliani. Lo riferisce oggi il giornale on line Times of Israel citando fonti militari dello Stato ebraico.
Times of Israel sottolinea che le manovre aeree sono
servite anche ad addestrare i piloti a una massiccia campagna di
bombardamenti su Gaza.
“Abbiamo volato lontano da casa, sorvolando territori sconosciuti al
fine di svolgere una missione rigidamente definita e precisa, in
condizioni molto difficili”, ha dichiarato il comandante del 105esimo
Squadrone Aereo dell’aviazione israeliana composta da jet da
combattimento F-16. “Questa capacità che possediamo di volare
tanto lontano e poi di tornare a casa è qualcosa che siamo pronti a
usare ogni volta che sarà necessario. L’esercitazione si è
svolta interamente in volo, senza atterraggi, e ha incluso due missioni
alla luce del giorno”, ha aggiunto il comandante di cui, per ragioni di
sicurezza, Times of Israel non svela l’identità.
L’Idf (le forze armate israeliane) hanno spiegato che un aspetto
centrale delle manovre aeree è stato quello di testare la capacità di
operare su più fronti allo stesso tempo, da Gaza al “fronte
settentrionale” (Libano e Siria).
Nelle dichiarazioni riportate dal giornale viene fatto più di una
volta riferimento a possibili, o probabili, bombardamenti massicci su
Gaza, anche alla luce delle recenti manifestazioni di protesta lungo le
linee di demarcazione tra il territorio palestinese e quello israeliano
(sono stati uccisi circa 130 civili palestinesi). Tuttavia
l’addestramento per missioni a lungo raggio con l’utilizzo di
rifornimenti in volo non può che avere come obiettivo l’Iran.
L’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e l’uscita il mese scorso
degli Stati Uniti dall’accordo internazionale sul nucleare iraniano,
hanno ridato fiato alle trombe di guerra. Il premier
israeliano Netanyahu è tornato a ripetere con forza che Israele “si
tiene le mani libere” per compiere un attacco militare contro le
centrali atomiche iraniane.
Negli anni passati sono circolate indiscrezioni di stampa su piani di
guerra preparati da Israele, intenzionato a ripetere contro l’Iran
quanto mise in pratica nel 1981, quando i suoi aerei colpirono
il sito iracheno di Osirak, presunto atomico, allo scopo, spiegò
l’allora premier Begin, di azzerare le velleità di Baghdad in campo
nucleare. In seguito, dopo le due guerre del Golfo nel 1991 e
2003 scatenate dagli Stati Uniti, si è appurato che l’Iraq non aveva
messo in atto alcuna costruzione di ordigni atomici.
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