14/08/2018
La guerra in casa
Esprimiamo massima vicinanza e solidarietà alla città di Genova colpita in queste ore dal crollo del ponte autostradale dell’A10. Sono già più di 20 le vittime accertate.
Siamo stanchi di piangere i nostri morti, ogni giorno apprendiamo di morti sul lavoro, morti per la mancanza di manutenzione sul territorio, morti che lottavano per i diritti e la dignità di tutti e tutte.
Non si tratta di calamità naturali, dobbiamo fare nomi e cognomi dei responsabili di questo massacro. Dobbiamo accusa un sistema politico che parte dai suoi organi sovranazionali e giunge fino alla sua più piccola articolazione locale.
Da anni viviamo in un regime di austerità impostaci dall’Unione Europea che impedisce di spendere soldi per la messa in sicurezza delle infrastrutture, per dei salari dignitosi, per i diritti elementari e universali come quello alla salute e all’abitare.
Chi difende questa infernale macchina che fagocita esseri umani dentro e fuori i propri confini è complice di ogni suoi assassinio.
Non vogliamo parlare di fatalità, non vogliamo più piangere per i morti, vogliamo organizzarci per lottare e conquistare diritti e dignità qui e ora!
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