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04/08/2019

Strage nazista ad El Paso. Chi urla “invasione” è complice


22 morti a El Paso, uccisi da un fanatico razzista che voleva colpire così “l’invasione” di latino americani.

Li chiamano suprematisti bianchi, attenuando così nel linguaggio l’orrore di ciò che essi sono davvero. Cioè nazifascisti che esercitano il loro razzismo compiendo stragi. Non solo negli USA, ma recentemente in Australia, e prima in Norvegia. Questi assassini sono l’ISIS bianco e cristiano, e sono prodotti puri del fascismo occidentale, in tutte le sue versioni.

Delle stragi negli USA è politicamente responsabile Donald Trump. Per la sua feroce politica e ideologia antimmigranti, dentro le quali si legittimano e muovono i suprematisti. E anche per il suo criminale rifiuto a mettere sotto controllo la vendita di armi. Grazie alla quale Patrick Crusius è potuto entrare in un super mercato con il suo bel Kalashnikov.

Ma se Trump è responsabile, non è il solo ad esserlo.

Per questo il modo giusto per mostrare solidarietà alle tante vittime innocenti del razzismo è farla finita con chi legittima i loro assassini e con chi, anche se non spara, parla come loro. Chi chiama “invasione” il dramma sociale delle migrazioni è complice ideologico e morale dell’assassino di El Paso, di coloro che lo hanno preceduto e di quelli che rischiano di seguirlo.

Basta razzismo, basta nazifascismo, comunque mascherati.

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