Maggioni, ora amministratore delegato di RaiCom, aveva proposto il servizio al direttore di RaiNews24, Antonio Di Bella, nientepopodimeno che un’intervista a Bashar Assad, presidente della Siria rimasto tale nonostante otto anni di guerra (prima per procura, tra rivolte popolari in parte pilotate e jihadisti al servizio dell’Arabia Saudita – prima – e poi anche della Turchia).
Il direttore, ricostruisce l’agenzia Agi – controllata dall’Eni, dunque con entrature molto buone in Medio Oriente – l’avrebbe ritenuta interessante, tanto da attivare la redazione esteri del canale ‘all news’ per uno speciale da mandare il lunedì sera nel corso della rubrica Checkpoint, prevedendo un collegamento con la corrispondente da Istanbul, Lucia Goracci (altra embedded filo-Nato di sicura fede), e con in studio a Roma il professor Francesco Strazzari, professore associato di Relazioni Internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
In pratica un “pool” preparato per smontare qualsiasi cosa Assad avrebbe detto, in modo da ridurre al minimo – o peggio – il possibile “danno” della sua apparizione in vesti meno orribili di quelle ogni giorno raccontate.
Lunedì pomeriggio però, mentre Strazzari è in viaggio per Roma, apprende l’AGI, questa parte di Checkpoint viene annullata, ovvero l’intervista al presidente siriano non andrà in onda.
L’intervista, scrive in una nota l’ad della Rai, Fabrizio Salini, “non è stata effettuata su commissione di alcuna testata Rai. Pertanto non poteva venire concordata a priori una data di messa in onda”.
Il governo di Damasco reagisce nel modo più semplice, mostrandosi più “trasparente” dei media occidentali che lo criminalizzano da anni.
E dunque pubblicherà stasera alle 21 (ora siriana, le 20 in Italia) l’intervista sui social media siriani in versione completa.
Non si finisce mai di imparare quanto possono essere servi i media mainstream...
President #Assad #interview with #RaiNews24 will be broadcasted in full, on all our Social Media accounts, tomorrow at 9pm Damascus time. pic.twitter.com/u9kUhrOCKLFonte
— Syrian Presidency (@Presidency_Sy) December 8, 2019
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