La società di tracciamento Newswhip, che monitorizza i dati sulla comunicazione pubblica americana, e segnala un crollo delle interazioni web riguardanti la guerra tra la prima settimana del conflitto russo-ucraino e quella più recente: da 109 milioni a 4,8 milioni. Per quanto riguarda le interazioni relative alle “stories” sui social dedicate all’Ucraina – per fare un esempio i video su Instagram – si è passati da circa 19 milioni a 345mila.
Newswhip, oltretutto, sottolinea che nel giro di un mese e mezzo, tra aprile e maggio, l’interesse degli utenti americani verso la vicenda di Johnny Depp e Amber Heard è stato sei volte maggiore rispetto alla guerra nel cuore dell’Europa. Davvero una dinamica alla Don’t Look Up. Il calo dell’attenzione per il conflitto è confermato anche in Italia secondo un report costruito sulle analisi delle parole chiave, tra cui “Ucraina”, “Putin”, Donbass, “invasione”, “guerra”, in una forbice di tempo dal 24 febbraio (giorno dell’invasione) al 31 maggio. Ebbene, soltanto nei quattro giorni rimanenti nel mese di febbraio le “mentions” furono ben 794mila. Il mese di marzo ne ha fatte contare 3,27milioni, e giù ad aprile con 2,06 milioni e ancora a maggio con 1,4 milioni. Trend discendente anche per le interazioni. Fenomeno esploso negli ultimi quattro giorni di febbraio (oltre 133 milioni) per poi toccare 200 milioni a marzo e scendere vertiginosamente ai 73 milioni di aprile e ai 50,37 milioni di maggio.
Dal punto di vita dei social, ma anche mediatico, il conflitto russo-ucraino subisce un brusco calo di attenzione proprio mentre la guerra si fa più dura, con l’estate, proprio attorno agli snodi strategici a sud-est dell’Ucraina. Per altro, in questi mesi si è trattato soprattutto di attenzione dell’opinione pubblica alla guerra piuttosto che di pressione, su una delle tante opzioni politiche possibili. Non stupisce il fatto che ci sia uno scarto così grosso tra la costruzione sociale della realtà e il reale, ovvero che ci sia disattenzione alla guerra in un momento decisivo, visto che l’attenzione collettiva è un fenomeno volatile. Fa piuttosto pensare il fatto che tutta questa attenzione non abbia sedimentato qualcosa di politico. Un tema da approfondire con i prossimi passaggi di questo drammatico conflitto.
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