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27/06/2022

Il nuovo carrozzone del ministro Bianchi

Ci chiediamo se il ministro Bianchi abbia il senso del pudore e quale concezione abbia degli insegnanti che lavorano sotto la sua non tanto illuminata guida.

Infatti, pochi giorni fa, il Ministro ha chiarito alcuni punti relativi alla discussa Alta Scuola di Formazione on line per docenti e dirigenti. Tale scuola terrà corsi triennali per i docenti, in modalità telematica, che prevederanno verifiche annuali e una verifica finale per l’approvazione del lavoro svolto.

Tale lavoro si concreterà anche attraverso delle ore aggiuntive che il docente dovrà effettuare nella misura di un’ora settimanale per la scuola d’infanzia e primaria e di due ore per gli altri ordini di scuola. Quindi oltre al tempo impiegato per seguire i corsi on line, agli insegnanti sarà imposto, di fatto, un aumento dell’orario di lavoro, forse, diciamo sospettosamente, per colmare i buchi della diminuzione prevista dell’organico di oltre 10.000 posti.

Le attività da svolgere in tali ore aggiuntive saranno di sperimentazione, di tutoring, di coaching ecc. Al termine dei corsi triennali, chi passerà l’esame finale, potrà ricevere un compenso una tantum del valore di non meno del 10% e non più del 20% del proprio stipendio.

Diciamo “potrà” perché le risorse messe a disposizione per tale bonus sono sufficienti solo per il 40% circa dei frequentanti dei corsi, quindi una minoranza, a cui comunque, come si è scritto, andrà una somma assai limitata. Le solite miserie.

Dove invece il Ministero non baderà a spese è per il finanziamento dell’Alta Scuola e per i suoi dirigenti. Infatti, chi governerà il sistema sarà ben retribuito perché al Presidente e al Direttore andranno rispettivamente ben 246.846 € l’anno. Questo significa che ciascuno di questi signori o signore guadagnerà quanto una dozzina d’insegnanti di nuova assunzione.

Ma non basta. Al dirigente di seconda fascia che coadiuverà il Direttore andranno 151.165 € l’anno. Dodici funzionari saranno retribuiti 542.522 €, mentre altri soldi sono previsti per il “rimborso spese” del comitato d’indirizzo. Le spese per far funzionare l’Alta Scuola porteranno il costo totale di questo carrozzone a oltre 2.000.000 di € l’anno.

Insomma, le fantasie da grande manager del Ministro costeranno parecchio ai cittadini mentre alla scuola pubblica saranno costantemente ridotti i finanziamenti, le classi saranno sempre numerose e gli insegnanti avranno ancora gli stipendi più bassi d’Europa.

Tuttavia, il ministro Bianchi non dimostra di avere vergogna a proporre tutto ciò, anzi, a margine di un convegno ha parlato della necessità di “riaddestrare” gli insegnanti alle tecnologie digitali. L’uso del termine “riaddestrare” è evidentemente offensivo e non si dovrebbe usare nemmeno per le scimmie, ma lasciamo la forma e andiamo al contenuto.

Forse durante la pandemia il Ministro era distratto e non si accorto che i/le docenti hanno salvato il salvabile inventandosi con creatività e sacrificio personale ed economico una didattica digitale che ha permesso di non bloccare la scuola per due anni scolastici, nella totale assenza di chiare linee guida da parte del Ministero.

Gli insegnanti si sono attivati, hanno costruito reti di aiuto spontaneo tra loro, hanno inventato nuove forme di didattica basandosi solo sulla loro intelligenza e creatività e utilizzando a proprie spese le loro risorse telematiche. Invece che ringraziare e valorizzare queste esperienze il Ministro vuole “riaddestrare” gli insegnanti.

Ci chiediamo perché un tale atteggiamento così sprezzante. La risposta è nelle parole stesse di Bianchi: si vuole stabilire “come le aziende del sistema globale possano essere d’aiuto per l’UE e per l’Italia”. Che in altre parole significa che i privati saranno chiamati a formare gli insegnanti secondo i loro criteri e a stabilire quale digitale serve alle scuole.

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