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25/06/2022

Guerra in Ucraina - Partita rognosa sui due mercenari statunitensi

La sorte e lo status dei due statunitensi catturati in Ucraina si sta rivelando una rogna seria.

Citando una fonte non identificata, l’agenzia di stampa Interfax ha riferito che i due statunitensi – Alexander Drueke e Andy Huynh – si trovano nella Repubblica popolare di Donetsk. La scorsa settimana il giornale britannico Daily Telegraph ha riferito che i due ex militari statunitensi erano stati catturati nei pressi di Kharkiv.

Alcuni giorni fa sono comparsi in condizione di prigionieri in un video trasmesso da una televisione russa. Ma è il loro status a complicare parecchio le cose. Si tratta di due marines formalmente non più in servizio nelle forze armate Usa e arrivati in Ucraina come “volontari” per combattere contro i russi. Una condizione che si colloca in quella area grigia a metà tra i mercenari e i foreign fighters.

A “inguaiare” ancora di più la situazione di Alexander Drueke è stata una dichiarazione rilasciata alla CNN dalla madre di, secondo la quale suo figlio non è andato come rappresentante dell’esercito statunitense ma come volontario e quindi come foreign fighters, il che significa che non sarebbe soggetto alle Convenzioni di Ginevra e non può essere considerato un prigioniero di guerra.

Altri tre mercenari, due britannici e un marocchino, catturati in battaglia, sono stati recentemente condannati alla pena capitale da un tribunale della Repubblica di Donetsk.

“La Russia non può garantire che gli ex militari americani catturati in Ucraina non subiranno la pena di morte”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista alla televisione NBC.

“Non posso garantire nulla. Dipende dalle indagini”, ha detto Peskov quando gli è stato chiesto se poteva garantire che i prigionieri di guerra statunitensi non subiranno la stessa sorte dei britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e del marocchino Brahim Saadoun, condannati a morte da un tribunale della Repubblica Popolare di Donetsk.

Il 16 giugno il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato di essere pronto a confrontarsi con la Russia in merito ai due militari statunitensi che hanno preso parte alle ostilità in Ucraina.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha dichiarato martedì che l’amministrazione statunitense è stata “in contatto con le autorità russe per quanto riguarda i cittadini statunitensi che potrebbero essere stati catturati durante i combattimenti in Ucraina”.

L’ambasciata russa a Washington afferma però di non ha finora ricevuto alcuna richiesta da parte dell’amministrazione statunitense riguardo ai due mercenari americani catturati in Ucraina. “Non ci sono state richieste all’ambasciata. Non confermo di aver ricevuto una richiesta di questo tipo da parte degli Stati Uniti”, ha dichiarato il capo della missione diplomatica russa.

Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha rifiutato di dire quali passi avrebbero intrapreso gli Stati Uniti se la Russia non trattasse Alexander Drueke, 39 anni, e Andy Huynh, 27 anni, come prigionieri di guerra ai sensi delle Convenzioni di Ginevra.

In Ucraina risultano operativi molti militari statunitensi, britannici, di altri paesi Nato o dell’area anglostatunitense (vedi Australia o Canada). Formalmente alcuni non risultano più in servizio nelle forze armate dei paesi di appartenenza, ma agiscono in modo coordinato con i rispettivi comandi sia in sede nazionale sia in sede Nato. Inoltre ci sono altri combattenti stranieri inquadrati nella Legione Internazionale messa in piedi dall’Ucraina.

Quella dei e sui combattenti stranieri in teatri di guerra, è effettivamente una area grigia nell’attuazione delle convenzioni internazionali sulla condizione dei prigionieri catturati in battaglia. Molti giuristi ritengono che debbano essere tutelati dalle Convenzioni di Ginevra come se fossero soldati di un esercito regolare, ma molti altri giuristi – anche statunitensi – sostengono invece che tale condizione non sussista per i foreign fighters o i mercenari.

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