Questa mattina le forze armate russe hanno lanciato 14 missili su Kiev e dintorni. Lo riferisce su Telegram il parlamentare ucraino Oleksiy Honcharenko. L’esercito russo ha lanciato su Kharkiv un attacco missilistico che ha provocato un incendio e almeno due feriti. Lo riferisce Ukrinform. Esplosioni sono state segnalate nel settore Nord Est e nell’area industriale della città.
I miliziani ucraini del battaglione Aidar (emulo dell’altrettanto famigerato battaglione Azov, ndr) trincerati nello stabilimento chimico Azot di Severodonetsk, sono disposti ad arrendersi se verrà garantita l’incolumità dei civili.
Lo ha riferito a Tass una fonte delle milizie della Repubblica Popolare del Lugansk. In precedenza il governatore ucraino dell’Oblast, Sergiy Gaidai, aveva affermato che i soldati presenti nella fabbrica stavano valutando un “ritiro”.
“I militanti del battaglione Aidar che si sono stabiliti dentro l’Azot, secondo le informazioni disponibili, hanno espresso la loro disponibilità a smettere di resistere e arrendersi“, ha detto la fonte, “le condizioni che hanno proposto sono un cessate il fuoco e un’uscita sicura dalla zona industriale per i civili, quindi sono presumibilmente pronti a deporre le armi e ad arrendersi“.
Non è chiaro il numero di civili presenti nei bunker dello stabilimento, a fronte di stime che vanno dalle poche centinaia ai 1.200. Fonti della Repubblica Popolare di Luhansk affermano che alcuni civili hanno già lasciato la fabbrica in queste ore.
L’offensiva russa e delle milizie repubblicane adesso ha come obiettivo la città di Lysychansk, gemella di Severodonetsk separata da essa dal fiume Severskij Donets. “Lysichansk è ora bloccata da sud dalle forze armate russe” ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca, che avrebbero sfondato le difese dell’esercito ucraino e bloccato la città di Lysychansk.
“Le formazioni e le unità del raggruppamento centrale delle forze sotto il comando del Col. Gen. Lapin hanno sfondato le difese ben preparate delle truppe ucraine prima di sconfiggere la parte avversaria e bloccare la città di Lysychansk da sud nello sviluppo dell’offensiva“, ha detto il portavoce del ministero russo Igor Konashenkov.
“Negli ultimi cinque giorni, i militari hanno liberato 11 centri abitati, fra i quali Loskutivka, Myrna Dolyna, Ustynivka“.
Il giornale ucraino Kyev Indipendent riferisce che il processo di ritiro dei soldati dalla città di Severodonetsk, ferocemente contesa, è durato diversi giorni ma è stato reso noto solo il 24 giugno a causa di problemi di sicurezza.
A riferirlo è stato l’addetto stampa della Brigata di Risposta Rapida della Guardia Nazionale Ucraina Kharyton Starskyi. “Lo spostamento delle truppe in aree più importanti dal punto di vista strategico, come Lysychansk, consentirà alle forze ucraine di prepararsi a una controffensiva più efficace in futuro”.
Il quotidiano report dei servizi di intelligence britannica prova a spiegare così la disfatta delle forze ucraine: “L’Ucraina sta probabilmente ridisegnando la sua difesa del settore di Severodonetsk-Lysychansk, mentre unità armate russe continuano ad avanzare lentamente nel quadrante Sud“.
L’agenzia Tass riferisce che l’esercito russo ha accerchiato diverse unità militari ucraine, miliziani e un gruppo di mercenari stranieri intorno alle comunità di Gorskoye e Zolotoye nella zona di Lugansk. In tutto, fino a 2.000 soldati delle truppe ucraine sono rimaste intrappolate, ha aggiunto.
Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo citato dalla Tass si tratta di “Circa 1.800 militari, 120 nazisti di Pravij Sektor e 80 mercenari stranier, oltre a 40 veicoli blindati da combattimento e circa 80 mortai“, aggiungendo che 41 soldati ucraini si sono arresi volontariamente in quell’area solo nelle ultime 24 ore.
Colpita la base militare di Yavoriv dove arrivano armi e personale della Nato
Si segnala un nuovo bombardamento di missili russi sulla base militare ucraina di Yavoriv, nell’ovest del paese e vicino al confine con la Polonia, dove arrivano gli armamenti dai paesi Nato ed è presente personale militare straniero. Il bombardamento ha portato al ferimento di quattro persone.
Secondo fonti ucraine sei missili sono stati lanciati dal Mar Nero e quattro hanno colpito la base, mentre due sono stati intercettati e distrutti. Già il 14 marzo un attacco missilistico su una base militare a Yavoriv aveva provocato 35 morti e 130 feriti tra cui alcuni militari stranieri.
La base militare, il cui nome ufficiale è “Centro internazionale per la pace e la sicurezza”, si estende su una superficie di 360 chilometri quadrati e a settembre scorso aveva ospitato esercitazioni ucraine in coordinamento con la Nato.
I primi quattro sistemi di artiglieria a razzo ad alta mobilità (HIMARS) provenienti dagli Stati Uniti sono in Ucraina e il secondo lotto di quattro ulteriori unità consegnato entro “metà luglio”, ha riferito la CNN, citando un alto funzionario della difesa statunitense.
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