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06/08/2023

Guerra in Ucraina - Dalla controffensiva alla guerra di droni

di Francesco Dall'Aglio

Marinetraffic segnala come ultima posizione della petroliera russa Sig il braccio di mare dove è stata colpita ieri sera, perché ha poi smesso di navigare autonomamente; altrettanto correttamente, nella scheda della nave sempre Marinetraffic la colloca nel porto di Kavkaz, quello più vicino, dove è stata rimorchiata. Non si segnalano vittime o feriti tra i membri dell'equipaggio, solo danni allo scafo, in particolare determinanti l'allagamento della sala macchine.

Può essere una coincidenza (raramente lo è, in queste circostanze) ma non è la prima volta che la Sig è sotto attacco dei droni marini ucraini: martedì 1 agosto era stato segnalato un attacco senza successo a due navi da guerra, i pattugliatori "Vasily Bykov" e "Sergey Kotov", provenienti dalla Siria. Assieme a loro c'era appunto la Sig, che martedì nessuno aveva considerato come il bersaglio dell'attacco ma che, a questo punto, dobbiamo credere lo fosse. Si tratta ad ogni modo di una nave civile, anche se trasportava carburante per il contingente militare russo in Siria, il che, stiracchiando un po' la definizione di "dual use", potrebbe con molta generosità farla considerare un bersaglio militare.

Alcune considerazioni.

La prima, immediata: finora la Russia non ha colpito navi civili che trasportavano merci o carburante in Ucraina, né nel Mar Nero né, ovviamente, altrove, né ucraine né, ovviamente, di paesi terzi. È chiaro che l'attacco alla Sig è un ulteriore tentativo, da parte ucraina, di allargare il conflitto, sperando che finalmente passi la "linea-Medvedev" (urla belluine, missili sparati a caso) e la Russia affondi qualche nave che trasporta Bradley per l'Ucraina, magari statunitense e in mezzo all'Atlantico. Ovviamente nulla di tutto questo accadrà.

La seconda: bisogna vedere se ci saranno altri attacchi a navi mercantili. Perché se passa il principio che le navi mercantili si possono colpire impunemente fintanto che sono russe, qualche ritorsione ci sarà, e abbiamo già verificato come la capacità russa di fare danni all'Ucraina è parecchio superiore a quella ucraina di farne alla Russia.

La terza: non credo sia un caso che sia stata colpita la Sig, credo che abbia invece molta importanza il fatto che fosse utilizzata per rifornire il contingente russo in Siria. È probabile che o l'Ucraina abbia agito da proxy occidentale per danneggiare la logistica russa in quel teatro, o che sempre nell'ottica di provare ad allargare il conflitto speri in qualche ritorsione russa in quella zona, dove la situazione è abbastanza tesa tra il contingente russo e quello statunitense. Ma siccome, appunto, allargare il conflitto conviene all'Ucraina ma non alla Russia, nemmeno questa cosa succederà anche se mi aspetto a breve che qualche drone USA non ritorni alla base, in Siria o sul Mar Nero. Ma abbiamo già visto che questo non è sufficiente a fare entrare gli Stati Uniti nel conflitto, ovviamente.

La quarta: nell'arco di 24 ore sono state colpite due navi dallo stesso modello di drone, ed entrambe non sono affondate. Se non fossero state rimorchiate è probabile che lo avrebbero fatto, ma ad ogni modo il carico bellico dei barchini ucraini, che pare essere 400-450 chili di esplosivo, non sembra sufficiente ad affondare una nave, che sia da guerra o civile, sebbene le petroliere siano bestie belle grosse e non è facilissimo tirarle a fondo (per fortuna). Anche per i droni vale dunque la regola del "due su tre" che si applica ai carri armati: non è possibile che le tre caratteristiche più importanti siano tutte e tre presenti in massimo grado. Per i carri sono velocità, corazzatura e armamento, per i droni, navali e aerei, autonomia, dimensioni e carico esplosivo. Se li vuoi piccoli, per evitare che vengano scoperti, e in grado di colpire a lunga distanza, non puoi ovviamente metterci su una tonnellata di esplosivo. È vero che così rischi di fare pochi danni, ma abbiamo anche già detto che lo scopo principale di queste operazioni è quello di occupare lo spazio mediatico, operazione anche oggi perfettamente riuscita.

Infine, siccome la pubblicità è l'anima del commercio, credo vada segnalato come tre giorni prima dell'attacco del 2 agosto la CNN abbia diffuso un servizio in esclusiva sui droni navali ucraini.

PS – siccome mi è capitato di sentire anche questa, no, "Sig" non ha niente a che vedere col nefasto motto, che tra l'altro si scrive "Sieg". Сиг in russo significa lavarello (è un pesce).

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