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04/12/2014

Carminati e "Marione" Corsi, e poi Baldi che sta con Zingaretti

Uno tsunami porta con sé tutto. Ed era inevitabile che gli arresti di Roma facessero venir fuori una marea di informazioni "limitate", a disposizione in forma frammentaria, che soltanto ora trovano una sistematizzazione. Come tessere di un mosaico altrimenti non ricostruibile.

Questa "nota privata" che arriva dall'Associazione Giustizia e Libertà (rievocando una delle organizzazioni più determinate nella Resistenza) pone qualche domanda che attende risposte chiare.

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Zingaretti, Baldi, Carminati e Marione: tutti i nodi vengono al pettine.

Ci auguriamo che, nell’indagine sulla Roma mafiosa, la Procura della Repubblica faccia piena luce sugli inquietanti e quotidiani rapporti che il capogruppo della lista civica di Zingaretti ha tenuto per anni con Mario Corsi, detto “Marione”, e legatissimo al Carminati con il quale ha condiviso in gioventù la comune matrice eversiva e la conseguente dura esperienza del carcere.

È grazie a Mario Corsi che il Baldi ha instaurato un intenso e saldo rapporto personale con il boss Carminati. Questa quotidiana frequentazione ha fruttato, ad un campione del trasformismo come Michele Baldi che è transitato da Alleanza Nazionale al P.D. di Zingaretti attraverso tutti i partiti possibili, ben 14.000 preferenze alle ultime Regionali.

È facile oggi comprendere a cosa erano finalizzati i continui, lunghi ed accalorati attacchi che il Baldi dalla radio di Marione, seguitissima nella Capitale, ed insieme allo stesso Marione, quotidianamente effettuava su alcuni dei settori più delicati della vita amministrativa ed in particolare sull’AMA e la gestione dei rifiuti.

Tali interventi seguivano le istruzioni ricevute indirettamente da Marione e direttamente nei suoi colloqui e contatti con il boss Carminati a favore del quale il Baldi metteva a disposizione finanche le proprie relazioni con giornalisti del livello di Paolo Mondani di Report.

La riconoscenza di Zingaretti e Baldi ed il desiderio di consolidare i rapporti con Marione da parte dei due si sono spinti sino a far lavorare, a spese della Regione Lazio, la sorella di Mario Corsi nella segreteria dello stesso capogruppo Baldi.

Ci auguriamo che questo bieco trasformista, grazie ai propri rapporti trasversali, non riesca anche in questa circostanza a farla franca così come sembrerebbe sia riuscito a fare con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal G.I.P. di Perugia per le firme false in occasione delle Regionali del 2010 che sembrerebbe caduta nell’oblio.

Speriamo quindi che anche al più corrotto dei trasformismi ci sia un limite.

Associazione Giustizia e Libertà

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