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02/01/2015

In un video le due ragazze sequestrate in Siria a luglio

Dopo un inquietante silenzio di cinque mesi, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane sequestrate in Siria, sono riapparse in un drammatico video pubblicato dai sequestratori su Youtube. A rivendicare il sequestro è il gruppo jihadista Al Nusra, ritenuto il ramo siriano di al Qaida,

Nel video parla una delle due ragazze, Greta: "Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo", dice nel video, che sarebbe stato girato il 17 dicembre. "Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. “Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise", prosegue . "Il governo e i suoi mediatori sono responsabili delle nostre vite", conclude senza mai guardare la telecamera. Le due ragazze hanno indosso una tunica nera lunga che copre loro il corpo e i capelli, ma lascia libero il volto. Greta, parla mentre Vanessa tiene in mano un foglio dove è leggibile la data di mercoledì 17 dicembre 2014. Il video è stato ritenuto autentico dai servizi segreti italiani.

Il Fronte al Nusra, il gruppo jihadista che combatte contro il governo siriano di Assad, ha confermato di tenere in ostaggio Greta e Vanessa perché, ha affermato un suo esponente ai media tedeschi, "l'Italia sostiene i raid in Siria contro di noi". Su Greta e Vanessa le ultime informazioni risalivano al 20 settembre. Le due ragazze erano arrivate in Siria a fine luglio per sostenere i gruppi ribelli contro Assad (tra questi, paradossalmente anche il gruppo Al Nusra) ma, secondo il quotidiano libanese Al Akhbar, le due ragazze erano cadute in una trappola, rapite e poi vendute da un gruppo armato ad un altro, ma non risultavano essere nelle mani dell'Isis. Le loro tracce erano state perse il 31 luglio ad Alabsmo vicino ad Aleppo. Avevano fondato il Progetto Horryaty ed erano entrate tre giorni prima in Siria da Atma, a pochi chilometri di distanza dal campo profughi allestito nella località.

Estrema riservatezza sulla vicenda da parte della Farnesina e dei servizi segreti e crescente imbarazzo tra i gruppi di sostegno italiani ai ribelli siriani con i quali collaborano le due ragazze sequestrate. La pubblicazione del video rivela però che sono ancora vive e questo fa sperare in un esito positivo della vicenda.

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