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06/06/2023

Pesticidi autorizzati in Europa. Nascosti i risultati nocivi alla salute

Il giornale francese Le Monde, ed altre testate, hanno reso noto uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health, dal quale si rileva che diverse aziende di produzione di pesticidi avrebbero nascosto i risultati “sfavorevoli” dei test alle autorità europee.

In questi test omessi alle autorità erano evidenziati, in particolare, gli effetti deleteri delle sostanze da loro stessi commercializzate su animali da laboratorio.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati contemporaneamente da Le Monde in Francia, dal Bayerischer Rundfunk e Der Spiegel in Germania, dalla Schweizer Radio und Fernsehen (SRF) in Svizzera e dal The Guardian in Gran Bretagna.

Lo studio è stato condotto dal chimico Axel Mie (Università di Stoccolma, Karolinska Institute) e dalla tossicologa Christina Rudén (Università di Stoccolma). Gli “effetti deleteri” riguarderebbero “i disturbi del neurosviluppo” nelle persone, quindi con effetti direttamente sul cervello, come “autismo, deficit di attenzione e iperattività e altre disabilità intellettive”, che vengono segnalati in aumento in molti paesi, tra cui figura anche la Francia, come sottolinea lo stesso giornale.

Scrive Le Monde che i due ricercatori hanno svolto un lavoro scrupoloso confrontando, in migliaia di pagine di fascicoli normativi, “i dati trasmessi dai produttori alle autorità americane, da un lato, ed europee, dall’altro” e sono stati così in grado “di identificare nove pesticidi per i quali diversi produttori (tra cui Bayer e Syngenta) hanno condotto e presentato studi sul Dnt all’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa), ma non all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa)”.

Condotti su animali da laboratorio tra il 2001 e il 2007, questi test “non sono stati presi in considerazione dall’Autorità europea durante le prime autorizzazioni di queste nove sostanze (abamectina, etoprofos, buprofezin, fenamidone, fenamifos, fluazinam, glifosato-trimesio, pimetrozina, piridaben), per lo più concesse alla fine degli anni 2000”.

Si legge poi che il lavoro dei due ricercatori “deve essere considerato tanto più seriamente dal momento che gli impatti dei pesticidi sui disturbi dello sviluppo neurologico sono stati inequivocabilmente dimostrati, non solo sugli animali da laboratorio, ma anche sugli esseri umani“, ha commentato il neurobiologo Yehezkel Ben-Ari, direttore Emeritus Research Fellow presso il National Institute di Salute e Ricerca Medica (Inserm), che non ha avuto parte nel lavoro dei due ricercatori svedesi.

Sull’autismo in particolare, “ma anche sul quoziente intellettivo, sappiamo che le esposizioni materne hanno un effetto sul nascituro” ha aggiunto.

Le Monde si chiede se “Gli studi non presentati avrebbero modificato la decisione commerciale delle autorità? Per quattro delle nove molecole in questione, Axel Mie e Christina Rudén ritengono che questo sia potenzialmente il caso. Per tre di loro, secondo i ricercatori, è dimostrato”, conclude rifacendosi ai risultati della ricerca.

La brama di profitto genera morte. Sempre.

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