E' quanto si legge in una ricerca epidemiologica condotta da otto ricercatori e pubblicata su Mutagenesis, rivista dell’Università di Oxford. La zona, in cui sorge l’agglomerato industriale petrolchimico e fino all’entroterra espropriato dal poligono militare di Teulada, è paragonata a Pancevo (Serbia). La Procura di Cagliari ha acquisito lo studio
I bambini di Sarroch (Cagliari) “presentano incrementi significativi di danni e di alterazioni del Dna rispetto al campione di confronto estratto dalle aree di campagna”. E’ quanto si legge in una ricerca epidemiologica condotta da otto ricercatori e pubblicata su Mutagenesis, rivista dell’Università di Oxford. Lo studio, sette cartelle fitte di dati e analisi, è stato acquisito dalla Procura di Cagliari,
come scrive il quotidiano La Nuova Sardegna, e il fascicolo è sulla
scrivania del pm Emanuele Secci, titolare dell’inchiesta giudiziaria
sullo stato ambientale dell’area tra Cagliari, Pula e Teulada. Dove si
trova Sarroch, il comune della provincia di Cagliari che ha visto il suo
territorio devastato dalla presenza di veri e propri ecomostri: dal litorale su cui sorge l’agglomerato industriale petrolchimico che si è sviluppato a partire dalla raffineria di petrolio della Saras, fino all’entroterra espropriato dal poligono militare di Teulada (nella foto).
Un’area
altrimenti ricca di sole, di mare e di splendide spiagge che i
ricercatori di Oxford paragonano invece a quella della centrale termica
di Taichung, a Taiwan, e a Pancevo, la
cittadina industriale serba considerata tra le più inquinate del mondo e
conosciuta come la città dei tumori. Lo studio pubblicato su
Mutagenesis mette a confronto un campione di 75 bambini tra i 6 e i 14
anni che abitano vicino al sito industriale di Sarroch, con 73 loro
coetanei che vivono invece nelle zone agricole e rurali dell’isola.
Partendo dal presupposto che “la qualità dell’aria è
una questione ambientale d’importanza primaria nelle aree
industrializzate, con potenziali effetti sulla salute dei bambini
residenti nelle aree circostanti” sono state rilevate le concentrazioni
di benzene e di etil-benzene nell’aria, nei giardini della scuola di Sarroch e in un villaggio rurale.
E
i risultati dicono che “I livelli esterni di benzene e di etil-benzene
sono risultati significativamente più alti nei giardini della scuola di
Sarroch rispetto al villaggio rurale. Elevate concentrazioni sono state
inoltre rilevate nelle vicinanze del polo industriale”. Che la zona
fosse a rischio è cosa nota. Diversi studi hanno già dimostrato che da
queste parti ci si ammala di leucemia tre volte tanto rispetto alla norma. E già il documentario Oil di Massimiliano Mazzotta nel 2010 aveva aperto uno squarcio sugli effetti deleteri sulla salute e sull’ambiente prodotti dalla raffineria Saras della famiglia Moratti.
Ma non è finita qui, perché la ricerca dell’Università di Oxford ha
analizzato anche i livelli di alterazioni del Dna in uno studio
effettuato su un sottocampione di 62 bambini.
E qui il risultato è
ancora più scioccante “La ricerca dimostra che i bambini residenti in
prossimità del polo industriale di Sarroch presentano anche
significativi danni e alterazioni del Dna”, è scritto nelle conclusioni
dello studio. L’inquinamento dell’atmosfera prodotto anche dal polo
industriale di Sarroch potrebbe essere responsabile di vere e proprie mutazioni genetiche
nel Dna dei bambini che lì vicino abitano, studiano e giocano.
Interpellata più volte da ilfattoquotidiano.it, la Saras dei fratelli
Moratti preferisce però non rilasciare alcuna dichiarazione in merito.
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