Affamare un popolo è un programma impopolare. Si rischiano rivolte,
sommosse, gesti disperati, gente licenziata che spara al datore di
lavoro o ai carabinieri sotto Palazzo Chigi, anche se in genere si
limita a suicidarsi.
Se non ci sono molte soluzioni pratiche per ridurre il
disagio sociale, si fa un ricorso totalitario alla retorica, occupando
tutti i media per spedire un solo messaggio: “stiamo lavorando per voi,
lasciateci fare”. Cosa stiano facendo non viene detto. O per lo meno,
non viene detto nel modo chiaro che tutti potrebbero capire. Per questo a
noi operatori dell'informazione antagonista tocca il compito di
“tradurre” le poche indicazioni che emergono dal lavorio del governo e
presentarle in una forma logica. Sia nel merito dei piani economici che
in quelli “istituzionali”. La marcia del governo avviene infatti su due
gambe, ma la direzione è ovviamente unitaria. Anche la divisione dei
compiti tra Pd e Pdl è funzionale allo scopo. "Se solo quegli imbecilli
di berlusconiani non fossero così fissati con la salvaguardia del
proprio capo dai processi, tutto potrebbe andare più alla svelta". Ma
anche questa – Berlusconi e la giustizia – è da sempre un'efficacissima arma di distrazione di massa. La gente, specie a sinistra, si appassiona al gioco scandalistico e non si accorge che le stanno sfilando il portafoglio.
Prendiamo le proposte che girano in questi giorni. Sul “lavoro per i
giovani”, il ministro Giovannini ha alluso sostanzialmente a due misure:
precarietà a go-go, senza più limitazioni per i contratti a
termine o di apprendistato (ovvero, senza più l'obbligo di assumere il
lavoratore dopo tre anni da ricattato) e “staffetta generazionale”. Il
tutto a costo zero, perché gli obblighi di bilancio imposti e
sorvegliati dalla Troika non consentono slanci di creatività a là Tremonti.
La staffetta generazionale, in soldoni e senza fumo parolaio, si riduce a: part time obbligatorio
per i lavoratori anziani prossimi alla pensione (con relativa
decurtazione drastica di stipendio e contributi) e “in cambio”
assunzione di giovani precari con un salario ridicolo. Già così la si
può chiamare una truffa, perché si impoveriscono i lavoratori
anziani senza peraltro promuovere “buona e vera” occupazione giovanile.
In pratica, si precarizzano tutti – giovani e anziani – a un salario da
fame.
Se poi aggiungiamo al conto il fatto che i lavoratori
“anziani” sono stati precettati sul lavoro per altri 3-4-5 anni grazie
alla “riforma Fornero”, abbiamo questo curioso caso di schiavismo
postmoderno, per cui sei obbligato a lavorare fino a 67 anni, ma non ti
vogliamo sul lavoro dopo i 50; ma non puoi neppure andare in pensione
perché non te la pagheremmo; vogliamo sangue fresco da spremere, ma non
vogliamo pagarlo; quindi abbassiamo orario e stipendio ai “vecchi” e con
quegli spiccioli ci prendiamo un “giovane” o magari due (leggetevi le dichiarazioni del “ministro” Giovannini per verificare).
L'idea “economica” di fondo, come per il governo Monti (del resto
l'input è identico: la Troika formata da Bce, Fmi e Ue), è semplice
quanto stupida: se l'economia non cresce è perché paghiamo troppo i lavoratori (sia in termini salariali che di diritti). Se questa è la premessa, la soluzione non può che essere “paghiamoli meno”.
Più povertà per tutti, un altro impegno realizzato!
C'è però il rischio che gli impoveriti se ne accorgano e si incazzino.
Che quindi si organizzino in movimenti (i “partiti” ormai non possono
essere neppure più nominati), che promuovano manifestazioni, scioperi,
occupazioni di case e quanto altro sia necessario per sopravvivere in
una condizione molto peggiore. Gli si manda contro la polizia, si
aumentano le pene, si inventano nuovi reati, in una spirale parossistica
in cui la “civiltà giuridica” lascia il posto al codice militare di
guerra.
Ma c'è anche la possibilità che questi movimenti si
presentino alle elezioni e – guarda un po' la bizzarria – riescano a
prendere una fraccata di voti. Mettendo così in dubbio la continuità e
legittimità della “classe dominante” (non i nostri comici della “casta”,
ma le “persone serie e potenti” che scrivono loro il copione e il
programma).
In questo caso si chiama un Zanda e una Finocchiaro e
gli si fa firmare una proposta di legge che impedisca tale sciagurata
eventualità. Sono anche un po' stupidi, come già detto, perché sembrano
credere per davvero che basti vietare il terremoto per scongiurare le
scosse sismiche. Come se fosse tremendamente difficile fare uno “statuto
da partito”, dotarsi di strutture somiglianti e scompaginare il quadro
politico.
Quello che li spaventa, manifestamente, non è Grillo.
Ma quello che sta montando dai sottoscala della società. Quello che li
spaventa è il prossimo movimento che ne prenderà il posto e il ruolo,
ponendo il problema che così non va e che bisogna cambiare sistema di
vita e produzione, non soltanto quattro teste bacate incollate a una
poltrona per conto terzi.
Ci proviamo o no a fare un movimento del genere?
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