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15/05/2013

Le orge di Arcore dell'alleato del PD

Gradimir Smudja è un virtuoso del fumetto serbo, residente in Italia, che ci risulta essere anche un'ottima forchetta. E' autore di una serie di raccolte dedicate alle vicende di donne di bordello nella Parigi di Tolouse Lautrec. La prostituzione in Smudja è un pretesto per suggerire un passaggio d'epoca. Quello tra '800 e '900 in una metropoli, per quanto nell'ottocento già rappresentata come spavento e ignoto, leggibile ancora con categorie e figure romantiche ma preludio ad una in cui il concetto di città si faceva sempre più complesso, inquieto ed inafferrabile.

C'è oggi da chiedersi quale passaggio d'epoca sia rappresentato dalla prostituzione di Arcore, sfruttata persino in forma orgiastica, i cui effetti politici chiamano il Pd a sostegno dell'artefice ed utilizzatore finale di un simile commedia umana. Sicuramente quello in cui i due partiti principali, precedentemente alternativi ma funzionali al neoliberismo italiano dell'ultimo ventennio, sono costretti a trovare una più stretta convivenza politica. In nome di una governance europea che produce disastri e i cui effetti accompagneranno il paese ancora per diversi lustri.

Le orge di Arcore, che si sostiene essere frutto del tardo berlusconismo, accompagnano così storicamente il passaggio dalla sola responsabilità Pdl, nel sostegno alla governance europea, a quella in cui il Pd assume il pieno peso politico dell'alleanza con il centrodestra in questo genere di appoggio. Ruby, Nicole Minetti, Maristelle Polanco e la loro sistemazione giudiziaria, e nel dibattito politico, sono il carico di responsabilità, verso il paese, assunto dal Pd in nome della governabilità e del senso di responsabilità (verso la posizione processuale di Lele Mora, evidentemente).

In questo gravoso compito di governo sono scomparse velocemente le figuranti, le donne di centrosinistra che hanno inscenato, un paio di anni fa, la protesta più blanda possibile contro i comportamenti del reuccio di Arcore. Protesta blanda perché, con l'Olgettina, non ci si poteva giocare un alleato che sarebbe tornato utile in vista di possibili larghe intese. Sembrano le cronache del demenziale eppure è quanto è accaduto. Cesare Damiano, uno a cui sfugge il senso del patetico abbondantemente presente in sé stesso e nel suo partito, ha affermato che bisogna separare le vicende giudiziarie di Berlusconi da quelle del governo. Come se i reati di concussione, di corruzione, fondi neri e induzione alla prostituzione, da parte di uomo che aspira a mantenere il controllo del paese, fossero questioni personali quanto una multa per divieto di sosta o un conguaglio Iva. Del resto, come segretario aggiunto della Fiom, Cesare Damiano si è abituato a svendere lavoratori figuriamoci se oggi si impressione di fronte ad un affare di prostituzione di uno strategico alleato.

L'accordo tra Pd e Pdl, sul quale si regge instabilmente il governo Letta, non ha niente del profilo politico. Difficile, a parte l'esigenza di aspirare risorse da parte dell'Ue e delle banche, un qualche tentativo di legittimazione di questo governo che non affondi in un profondamente vertiginoso senso del ridicolo.
E per chiudere il cerchio della vergogna ecco scendere in campo uno dei principi delle svendite, di diritti e di salario, oggi segretario del Pd: Guglielmo Epifani.

Nel discorso informe di investitura, nel quale non è riuscito a nominare una sola volta la parola "Pdl" e quella "Berlusconi, retto solo con effetti orwelliani, Guglielmo Epifani in cerca di qualche consenso si è messo a parlare di femminicidio. Evidentemente pensa ad un elettorato in piena dissociazione mentale dove si ascoltano discorsi aulici sul femminicidio mentre si sta al governo con il più famoso organizzatore di ammucchiate, a quanto pare a pagamento e con minori, dell'intero pianeta.
E questo mentre la presidente della camera censura la contestazione "sessista" nei  confronti delle deputate Pdl a Brescia tacendo che, nelle stesse ore, di sessismo nel comportamento dell'ex presidente del consiglio vi si trova corposa e monumentale materia di studio e persino con inedite sfumature.

Ma che importa, l'accordo politico a protezione delle orge di Arcore veglia sul patto di stabilità, sull'Europa e sul rigore. In una maniera così sinistra che difficilmente un Tolouse Lautrec potrebbe addolcire questo passaggio storico nella sua rappresentazione.

redazione 13 maggio 2013

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