Una politica economica di merda, in piena crisi, gestita da esecutori
senza autonomia né intelligenza, produce mostri e distrugge sia il
tessuto sociale sia la cultura che lo tiene insieme.
Il rapporto Amnesty, come sempre, si limita a registrare dati
che potremmo chiamare "sovrastrutturali". Lo sguardo si concentra su
alcuni dei "diritti umani", non tutti. E su alcuni settori di
popolazione residente i questo paese, i migranti.
Ma coglie
egualmente un processo di degrado di più ampie dimensioni, perché quando
l'analisi tocca il comportamento di alcune istituzioni (per esempio i
comportamenti della polizia e il limitato accesso alle autotutele
giuridiche) non è che "gli indigeni" siano trattati molto meglio.
Vediamo un riassunto del Rapporto Amnesty, per come riportato dalle agenzie.
Nel
2012 è stata registrata in Italia una progressiva erosione dei diritti
umani, con ritardi e vuoti legislativi non colmati e violazioni gravi e
costanti, se non in peggioramento. E' quanto ha denunciato il Presidente
di Amnesty Italia, Antonio Marchesi, nel lancio del Rapporto 2013
dell'organizzazione in difesa dei diritti umani.
In
Italia ci troviamo davanti a "una situazione con molte ombre, tra cui
spiccano la discriminazione nell'accesso a una serie di diritti
fondamentali di molti italiani e stranieri, i rom segregati nei campi, i
lavoratori migranti, spesso sfruttati dai loro datori di lavoro e che
spesso non hanno accesso alla giustizia, l'allarmante livello raggiunto
dalla violenza omicida contro le donne, gli ostacoli che incontra chi
chiede verità e giustizia per coloro che sono morti mentre si trovavano
nelle mani di agenti dello Stato o che sono stati torturati o
maltrattati in custodia, e la stigmatizzazione pubblica sempre più
accesa di chi è diverso per colore della pelle o origine etnica".
Marchesi
ha denunciato in particolare come i rom abbiano continuato ad essere
discriminati anche sotto il governo Monti, che nel febbraio 2012 ha
presentato la strategia nazionale per l'inclusione dei rom, "rimasta
inapplicata". Marchesi ha ricordato come lo stesso governo tecnico
guidato da Monti abbia però "fatto ricorso contro la sentenza del
Consiglio di Stato che dichiarava illegittima la cosiddetta emergenza
nomadi del 2008, madre di tutti i piani locali che hanno consentito
centinaia di sgomberi forzati e violazioni multiple nei confronti dei
rom".
Riguardo alla violenze contro le donne, il 2012 ha fatto
registrare 112 casi di omicidio. Nel rapporto Amnesty si ricorda che,
nel giugno 2012, la Relatrice speciale Onu sulla violenza contro le
donne ha raccomandato la creazione di un'istituzione nazionale
indipendente per i diritti umani, con una sezione dedicata ai diritti
delle donne, l'approvazione di una legge sulla violenza contro le donne e
la modifica del reato di immigrazione irregolare, per garantire accesso
alla giustizia alle donne migranti in situazioni di irregolarità.
Raccomandazioni, inutile dirlo, rimaste assolutamente disattese.
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