Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

24/05/2013

Referendum su euro e Trattati europei. Puntate, mirate, fuoco!

Beppe Grillo lancia una battuta sul "referendum sull'euro da fare tra un anno". Immediatamente costituzionalisti, come Stefano Ceccanti e Valerio Onida, vengono mobilitati per affermare che non si può fare. Rossa@  sostiene il contrario.

Il problema è serio, ma non è affatto impossibile fare un referendum sui trattati europei. Esiste già un precedente. Se ne parlerà tra l'altro domani, 25 maggio, in un seminario pubblico a Roma, con le relazioni del costituzionalista Gianni Ferrari, il docente di economia Luciano Vasapollo e Giorgio Cremaschi. Appuntamento in via Galilei 51, dalle ore 9.30 in poi. Sull'argomento, intanto, inoltriamo la seguente dichiarazione di Franco Russo, ex parlamentare, esperto di problemi istituzionali alla luce dei trattati comunitari.

*****

Non siamo più di fronte al tradizionale deficit democratico che da sempre mina l’UE. Dopo l’avvio del Semestre europeo che ha sottratto ai parlamenti il potere di decidere i bilanci pubblici, dopo il Fiscal Compact che obbliga al pareggio di bilancio e al risanamento del debito pubblico in venti anni, siamo di fronte a una concentrazione del potere decisionale nella Troika europea: Consiglio europeo, Commissione, e BCE.
Nell’Unione europea domina un’oligarchia, che ha di fatto cancellato la stessa democrazia parlamentare.
Si pone la questione di chi ha deciso questo trasferimento dei poteri, e si pone la questione di chi decide nell’UE.
Occorre che sull’Unione Europea, sui suoi Trattati, sui poteri, accentrati a Bruxelles e a Francoforte per imporre le politiche di austerità, siano chiamati a decidere i cittadini.
In Italia, si sostiene, è impossibile tenere un referendum popolare a causa delle disposizioni dell’art. 75 della Costituzione, però si può ben varare un referendum di indirizzo sull’Unione europea, sulle sue procedure decisionali e sulle sue politiche come quello che si tenne nel 1989.
Se si vuole si può indire con legge costituzionale un referendum per far pronunciare i cittadini sull’Unione europea. Solo con la partecipazione, con la decisione democratica è possibile battere il populismo della destra che cavalca strumentalmente l’antieuropeismo, causato dalle politiche di austerità.
Ross@, con il Comitato No Debito, si mobiliterà fin dai prossimi giorni per elaborare una proposta di legge che, nel rispetto del dettato costituzionale, permetta lo svolgimento, insieme con le elezioni europee del 2014, di un referendum di indirizzo sull’Unione Europea.

Franco Russo

Fonte

Sono scettico nei confronti di questa soluzione perché un referendum di questo tipo, per essere affrontato seriamente dall'elettorato presume un livello di conoscenza della materia e una chiarezza dei rapporti di forza in gioco (la sempre verde e cara lotta di classe) che sono totalmente avulsi alla maggioranza delle componenti sociali del paese.
Il rischio concreto è quello di decretare l'affermazione definitiva di spinte anti-euro totalmente di destra che sarebbero deleterie quanto il sussistere dell'attuale assetto politico-monetario dell'UE.

Nessun commento:

Posta un commento