13/05/2013
Grazie Brescia, una bellissima giornata!
Un grazie di cuore alla Brescia antifascista che ha accolto con una straordinaria prova di mobilitazione la "calata" di Berlusconi nel luogo dove preferirebbe essere processato. Il Pdl aveva evidentemente sottovalutato la rabbia che cresce dal profondo della società, lo schifo provocato dall'ennesimo inciucio tra Pd, Napolitano e lo stesso Berlusconi incarnato dal governo Letta. I suoi "supporters" pagati a prestazione questa volta non sono riusciti a riempire piazza Duomo, e la parte migliore della "leonessa d'Italia" ha provveduto a colmare il vuoto con una contestazione mai vista nel ventennio berlusconiano.
Il Caimano ha dovuto ritardare il suo intervento per oltre due ore grazie a una folla capace di gridare più forte dei suoi altoparlanti.
Tanti gli striscioni e i cartelli: "Vi fa tanto terrore la giustizia?", "Legalità e rispetto delle sentenze. Berlusconi dimettiti", "Brescia resiste". Una decina di persone sventolava invece fotografie di Falcone e Borsellino. Il più efficace era però senza dubbio "Berlusconi, hai le orge contate".
Una manifestazione così potente da far immediatamente entrare in azione le portaerei della disinformazione di palazzo: "Invece di denunciare questo clima di intolleranza e violenza, tanto antidemocratico da non voler consentire lo svolgimento della manifestazione - si legge in una nota del Pdl -, si preferisce dare una rappresentazione fantasiosa per alimentare la falsa notizia di un popolo che non segue più compatto il suo leader". Che è poi il vero messaggio politico della contestazione, anche se compreso dai berluscones soltanto a metà. Questo popolo, infatti, non segue più nemmeno gli "antiberlusconiani finti" del Pd, impegnatissimi nel rattoppare il proprio insieme mentre gli iscritti occupano le sedi per protesta.
I media accennano alla protesta, ma per metterla subito tra parentesi. Molto più "eccitante", nella loro bislacca scala dei valori giornalistici, è per esempio:
- il milionesimo attacca alla "magistratura politicizzata" da parte di un Berlusconi sempre uguale a se stesso e intollerante di ogni patto da lui stesso sottoscritto; con buona pace del suo nuovo super-avvocato, il prof, Franco Coppi, che tutti dicono aver accettato l'incarico solo se vincolato a un cambio di strategia processuale, molto più rispettosa dei ruoli istituzionali. Coppi, del resto, era l'avvocato di Giulio Andreotti nel processo di Palermo, e dal "divo Giulio" nessuno ha mani sentito una parola contro i magistrati, al massimo qualche battuta acida delle sue, in occasione di qualche decisione particolarmente sgradita.
- la presenza al comizio anti-magistrati di Algelino Alfano, in violento conflitto di interessi (è ministro dell'interno, quindi alla guida della "polizia giudiziaria" che deve obbedire alle disposizioni impartite dalla magistratura e "comandante in capo" delle truppe che governano le piazze; nonché, infine, responsabile della macchina elettorale (un ministro dell'interno che risponde più agli interessi di partito che non a quelli istituzionali è altamente sospettabile di ordire brogli, al momento giusto). Insomma, presenziando a un comizio, riduce di fatto la polizia a un "servizio d'ordine" personale (del Cavaliere) e di partito (il Pdl).
Ma la sacrosanta indignazione dei manifestanti antifascisti ha dal nostro punto di vista la priorità assoluta, nella giornata di ieri. Alcuni frammenti di testimonianza ci sembrano chiarificatori:
"Brunetta, appena uscito dall'auto, è stato scortato fino all'hotel da una decina di carabinieri in assetto antisommossa con caschi, scudi e manganelli."
"“Fascista”, gridano i manifestanti all’indirizzo di Maurizio Gasparri; “Vai a lavorare”, è invece l’invito rivolto alla deputata Daniela Santanchè".
Pesantemente contestato anche l’ex presidente della Lombardia, il senatore Roberto Formigoni, l’unico a lasciare il retropalco direttamente dalla piazza, attraversando la folla.
Grazie ancora, Brescia!
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