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15/05/2013

Gli aiuti di Usa e Israele ai jihadisti in Siria


Israele organizza ospedali al confine del Golan per i jihadisti feriti. L'ambasciatore Usa passa il confine e incontra i ribelli. Una guerra sporca in tutti i sensi quella contro la Siria.


L'ambasciatore Usa, avrebbe attraversato di nascosto i confini della Siria per incontrare i leader dei gruppi ribelli  che combattono contro il governo di Bashar al-Assad. Lo ha riferito l'emittente PressTV. Un comandante militare dei ribelli siriani ha detto all'Afp di aver incontrato l'ambasciatore americano incaricato del dossier siriano, Robert Ford, alla frontiera tra la Siria e la Turchia. Il dipartimento di Stato americano ha confermato a Washington che Ford ha fatto una breve incursione in territorio siriano per incontrare il capo di Stato maggiore del cosidetto l’Esercito libero siriano, il generale Selim Idriss, e il colonnello Abdel Jabbar al-Okaidi, che comdanda l'esercito ribelle ad Aleppo, nel nord della Siria. "Robert Ford si è recato al valico di frontiera di Bab al-Salamé.", ha detto uno dei portavoce della diplomazia americana, Patrick Ventrell.
Intanto dal sito israeliano Debka Files, notoriamente vicino ai servizi di sicurezza di Tel Aviv, si apprende che: “Israele ha creato un grande ospedale da campo nei pressi della postazione di osservazione militare Tel Hazakah sul Golan, che si affaccia tra il sud della Siria e la Giordania settentrionale. Lì, arrivano i feriti della guerra siriana che vengono controllati ed esaminati dai medici dell’esercito israeliano che decidono se applicare le cure e inviarli di nuovo, o se giudicarli gravemente feriti, abbastanza per l’assistenza ospedaliera. I feriti gravi vengono spostati in uno dei più vicini ospedali israeliani, a Safed o ad Haifa”, afferma l’articolo. La relazione rileva che i combattenti feriti vengono probabilmente recuperati da “veicoli dell’esercito israeliano” senza segni, che vanno in Siria “per raccogliere i ribelli feriti.“
Sono ormai numerosi i rapporti riservati che confermano come i miliziani attivi in Siria contro le forze di Assad, siano soprattutto membri del gruppo di al-Qaida Jabhat al-Nusra, un’organizzazione dichiarata gruppo terrorista dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Il rapporto di Debka file ammette che i combattenti di Jabhat al-Nusra sono ora fortemente concentrati “nella zona di separazione di 8 kmq sul Golan“, dove l’esercito israeliano li recupera per curarli.
Un articolo del quotidiano britannico The Guardian, rileva come Jabhat al-Nusra “emerga come la forza più attrezzata, finanziata e motivata nel combattere il regime di Bashar al-Assad“, e come la gran massa dei combattenti dell’ELS abbia raggiunto le sue fila. I tentativi occidentali di fare una distinzione tra i ribelli dell’ELS e i terroristi di al-Qaida per giustificare l’invio di armi pesanti, sono sempre più screditati dal fatto che Jabhat al-Nusra sia ora la forza di combattimento dominante, organizzando “tutti i giorni” i ribelli dell’ELS ed addestrandoli a costruire autobombe.

Fonte

E' evidente che anche la destabilizzazione siriana non è minimamente posta in ottica lungimirante - che sarebbe in ogni caso deprecabile e da condannare fino a consumarsi la voce - ma in ennesima speculazione che punta, al massimo, al medio termine. Ne più ne meno di quanto gli americani fanno da sempre, con gli ultimi fulgidi esempi in Afghanistan, Iraq e Libia.

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