Le ricerche si concentrano nel bacino di mare antistante la torre piloti e sotto le macerie della struttura crollata. Non è chiaro infatti se siano rimaste intrappolate nell’ascensore della palazzina o se siano finite in mare. Il conteggio è reso più difficile dal fatto che proprio in quel momento vi era appunto il cambio-turno tra il personale della capitaneria di Porto. La torre, 50 metri di cemento e vetro, si è come “afflosciata” nelle acque nere di molo Giano.
La nave che ha causato il disastro, sbagliando completamente manovra, si chiama ‘Jolly Nero’ della linea Messina. Si tratta di un’imbarcazione mercantile portacontainer. La nave era in partenza alle 23.30 in direzione Napoli e avrebbe dovuto raggiungere Port Said in Egitto. A poco più di un’ora dalla tragedia ha parlato l’armatore, Stefano Messina: “Siamo sconvolti, di più … è una cosa mai successa, siamo disperati”. Le condizioni meteo era perfette, non c’era vento e la visbilità era ottima.
Sul posto le autorità della città, tra cui il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo: “Assolutamente inspiegabile, serata perfetta dal punto di vista meteo, non si comprende come mai sia stata fatta questa manovra. In questo momento prevale il dolore e ci concentriamo sulla ricerca dei dispersi. Quel che è certo è che la torre e le palazzine che la reggevano non esistono più“. La procura di Genova ha aperto un’inchiestasull’incidente al porto. La Jolly Nero è stata posta sotto sequestro e il comandante è stato interrogato dal pm. Il primo cittadino ha dichiarato il lutto cittadino: “Mentre sono in corso le operazioni di ricerca dei dispersi – ha comunicato il Comune di Genova -, il sindaco Marco Doria esprime il cordoglio dei genovesi ai familiari di coloro che hanno perso la vita nello svolgimento del proprio lavoro. L’amministrazione comunale proclama il lutto cittadino nelle forme che saranno definite nelle prossime ore”.
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