05/10/2017
Madrid invia l’esercito in Catalogna. Lunedi giorno decisivo per l’indipendenza
Il ministero della Difesa spagnolo ha ordinato l’invio in Catalogna di unità dell’esercito per affiancare la Guardia Civil e la Polizia nazionale, a riferirlo è El Confidencial. Diversi convogli militari spagnoli sono partiti stamani da Saragozza.
L’ultima volta che l’esercito è stato utilizzato in un conflitto politico in Europa risale al 1969 in Irlanda del Nord, quando il governo britannico decise l’invio dell’esercito a sostegno del Royal Ulster Constabulary, la polizia locale. In quel caso l’esercito è stato ritirato dalle sei contee dell’Ulster solo nel 2007 a seguito degli accordi di pace. C’è stata poi in Italia l’Operazione Vespri Siciliani – da luglio 1992 a luglio 1998 – quando unità delle Forze Armate vennero inviate in Sicilia a sostegno della lotta alla mafia. Più recentemente, dal 2008, le forze armate in Italia vengono regolarmente utilizzate in funzione di ordine pubblico nelle strade, stazioni, aeroporti.
Nel frattempo la magistratura ha posto il capo della polizia catalana Josep Luis Trapero sotto inchiesta per il reato di “sedizione”, assieme ad altri tre ufficiali. Domani dovrà presentarsi ad un tribunale a Madrid per essere interrogato.
A questo punto i prossimi giorni appaiono decisivi. Ieri parlando all’agenzia di stampa France Presse, una fonte del governo regionale catalano ha ribadito che la Catalogna potrebbe dichiarare la sua indipendenza lunedì prossimo.
In una dichiarazione pubblica diffusa in Parlamento, la deputata della Cup, Mireia Boya, ha chiesto di proclamare i risultati del referendum del 1 ottobre e di dichiarare lunedì l’indipendenza. “Anche se siamo consapevoli che ci saranno arresti e repressione da parte dello Stato, siamo pronti ad andare avanti, questi non devono fermare la dichiarazione di indipendenza”. Le autorità catalane hanno convocato una sessione parlamentare per lunedì con all’ordine del giorno i risultati del voto e “secondo come la sessione andrà – ha detto la fonte – potrebbe essere dichiarata l’indipendenza”.
La questione è anche legata al completamento dello scrutinio del referendum di domenica scorsa. Il portavoce del governo catalano Jordi Turull ha riferito ieri che le autorità regionali hanno “quasi finito di contare i voti”. I risultati verranno sottoposti al parlamento regionale che avrà due giorni “per proclamare l’indipendenza della Catalogna”, ha detto in un’intervista televisiva.
In un discorso alla televisione il presidente della Generalitat della Catalogna, Puigdemont, ha attaccato il re di Spagna Felipe IV accusandolo di parzialità per il suo discorso sul referendum catalano e ha detto che il governo di Barcellona sarà “aperto al dialogo”, ma sarà anche “risoluto”.
Il governo di Madrid sembra deciso a sospendere lo status semi-autonomo della Catalogna già rimesso in discussione alcuni anni fa. L’invio dell’esercito in Catalogna conferma il quadro di scontro frontale desumibile dal discorso di Rajoy prima e del Re Felipe di Borbone poi.
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