Questa mattina il Primo Ministro francese, Edouard Philippe, ha presentato le sue dimissioni e quindi quelle del governo al Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, il quale le ha accettate annunciando che un nuovo Premier sarà nominato nelle prossime ore.
La notizia è stata resa pubblica tramite un comunicato della Presidenza: “Edouard Philippe ha consegnato oggi le dimissioni del governo al Presidente della Repubblica, che le ha accettate. Insieme ai membri del governo, è responsabile della gestione degli affari correnti fino alla nomina del nuovo governo”.
Secondo quanto riportato dall’Eliseo all’Agence France-Presse, la decisione di dimissione arriva a seguito di una riunione nella quale “il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro hanno stabilito una valutazione condivisa della necessità di un nuovo governo per incarnare una nuova tappa del mandato quinquennale, un nuovo percorso”.
Un nuovo percorso che però, come annunciato da Macron stesso in un’intervista rilasciata giovedì, non prescindeva dal proseguire il programma di riforme avviato all’inizio del mandato: distruzione dei servizi pubblici e loro privatizzazione, smantellamento dello Stato sociale, regressione dei diritti sociali, ecc. Con il confinamento dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19, la riforma delle pensioni, passata in forza all’Assemblée Nationale a dicembre senza dibattito né voto parlamentare, e quella dell’assurance-chômage (indennità di disoccupazione) sono state rinviate ma non abbandonate.
Dall’inizio del quinquennio della Presidenza Macron nel 2017, 17 ministri hanno lasciato il governo, 13 dei quali si sono dimessi; l’ultima in ordine di tempo è stata Agnès Buzyn, ex ministro della salute. Edouard Philippe, sempre confermato alla guida del governo negli anni precedenti come braccio destro del Presidente Macron, è stato eletto sindaco di Le Havre durante il secondo turno delle elezioni municipali che si è tenuto lo scorso fine settimana.
Emmanuel Macron aveva riaffermato in aprile di voler “reinventare se stesso” ma senza “negare” le riforme dell’inizio del quinquennio, lasciando dubbi sul mantenimento o meno di Edouard Philippe, suo primo ministro dall’inizio del quinquennio. “Il percorso che mi sono prefissato nel 2017 rimane vero”, ha ribadito giovedì in un’intervista.
Si apre una crisi politica con il movimento-partito del Presidente Macron, La République En Marche (LREM), uscito massacrato dalle elezioni municipali, in pieno calo di consensi nell’opinione pubblica, chiamato a gestire la fase di “ripresa” dopo l’emergenza sanitaria e la crisi sociale che si sta aggravando, mentre la mobilitazione popolare e sociale si amplifica con numerosi settori pronti ad un nuovo, ennesimo autunno caldo.
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