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06/05/2021

Oggi morto un altro operaio. A quando il reato di omicidio sul lavoro?

È morto dopo il trasporto in ospedale un operaio di 49 anni per un incidente sul lavoro verificatosi poco prima delle 9 di oggi, mercoledì 5 maggio, nel capannone della ditta Bandera in via del Roccolo a Busto Arsizio. Stando alle prime informazioni l’operaio sarebbe rimasto vittima dell’infortunio mentre era al lavoro su una fresa rimanendo vittima di un trauma da schiacciamento. L’operaio 49enne è stato trasportato in codice rosso in ospedale a Legnano. Le sue condizioni sono apparse sin da subito estremamente gravi. Il 49enne è deceduto dopo l’arrivo in ospedale.

Ieri in una ditta tessile di Leffe (Bergamo), la Warmor, un operaio di 41 anni, nativo della Romania e residente a Fiorano, è rimasto ferito gravemente. Un braccio gli è rimasto incastrato in un rullo.

Solo sei giorni fa, il 29 aprile, in un solo giorno in poche ore una trave aveva ceduto nel deposito Amazon di Alessandria, investendo sei persone e causando un morto e cinque feriti. Nelle stesse ore nel porto di Taranto aveva perso la vita un gruista di 49 anni, precipitato sulla banchina mentre a Montebelluna (Treviso) un operaio di 23 anni era stato investito da un’impalcatura, morendo sul colpo. Tre operai morti in un solo giorno.

Nella zona industriale dove l’altro ieri è morta Luana, giovane operaia, a febbraio Sabri Jaballah un operaio di 22 anni era morto in un’azienda tessile di Montale schiacciato da una pressa. Il giovane operaio di origine tunisina, era residente a Prato.

Secondo l’Inail le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’istituto entro il mese di marzo di quest’anno sono state 185, 19 in più rispetto alle 166 registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%). In sostanza due operai ogni giorno muoiono mentre fanno il loro lavoro.

Nella legislazione e nel codice penale italiano in questi anni sono state introdotte aggravanti nel caso di morti per cause non naturali. Adesso è stato introdotto l’omicidio stradale, ci sono le aggravanti sulla base della razza e del sesso, ma se si parla di introdurre il reato di omicidio sul lavoro si alzano barriere silenziose ma complici e finora insormontabili, quasi che di fronte alla strage di lavoratori sui luoghi di lavoro questa possa essere concepita come normalità.

C’è bisogno di dare uno scossone, forte.

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