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07/06/2021

La triste evoluzione di Soumahoro

Ognuno è libero di percorrere la strada che meglio crede, ma calpestare lungo il percorso i compagni uccisi no. Con stupore abbiamo appreso che Aboubakar Soumahoro ha deciso di commemorare il nostro compagno e attivista sindacale Usb Soumaila Sacko a 400 chilometri di distanza da dove è stato ammazzato, ma esattamente dove Soumahoro ciclicamente si racconta come leader della sua Lega dei braccianti.

In attesa di comprendere la vera natura di questa nuova organizzazione – un partito personale, un sindacato, uno strumento di crowfunding? – non possiamo che rimanere attoniti di fronte alle amnesie di Soumahoro.

Impegnato com’è a bollare come “invisibile” chiunque lo possa ascoltare o seguire, sembra aver dimenticato che le condizioni di sfruttamento sistematico e mancanza di diritti dei (veri) braccianti non sono frutto di congiunture cosmiche o maledizioni bibliche, ma espressione di precise scelte politiche di chi ha scelto di privare un’intera categoria di lavoratori di diritti, contratti, assistenza sanitaria e futuro. E non per disposizione d’animo, ma per una precisa scelta economica di chi vuole di più, sfruttando il lavoro, la fatica e la vita di altri.

Sappiamo che in certi salotti, dove Soumahoro cerca di trovare spazio e seguito, certi discorsi vengono considerati disdicevoli, certi termini sono malvisti e i lavoratori presenti solo nei discorsi. Ecco perché non ci stupisce che dopo aver commemorato un fratello, dimenticando che è morto ammazzato da un soggetto che si considerava arbitrariamente padrone di un pezzo di terra e per questo autorizzato a sparare a chiunque la attraversasse, Soumahoro si diletti in uno stucchevole e vuoto post di auguri alla Repubblica italiana.

Anche qui, dimenticando che la Repubblica italiana fondata sul lavoro, nata dalla Resistenza e conquistata dai partigiani e dai lavoratori, è oggi vittima di chi la governa e ne sta cancellando dall’interno ogni significato.

Da parte nostra, spiace constatare l’involuzione politica di chi è cresciuto nelle nostre case, nelle nostre file e nelle nostre sedi, per poi dimenticare tutto quello che fino a non tanto tempo fa dichiarava in pubblico e convintamente. Ognuno, ripetiamo, è libero di percorrere la strada che meglio crede. E a Soumahoro auguriamo, buon viaggio e magari tanto fosforo.

Noi attivisti, militanti e simpatizzanti Usb, rimaniamo con convinzione dove siamo sempre stati. Con i lavoratori, nei campi e nelle officine, senza mai togliersi il cappello quando passa il padrone!

Aurelio Monte

Giorgia Campo

Giuseppe Toscano

Majid Hanoun

Ruggero Marra

Fonte

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