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03/12/2022

Lukoil di Priolo. Le sanzioni alla Russia aprono la strada ai fondi statunitensi

Per la raffineria Isab di Priolo è in arrivo il commissariamento. L’impianto rischia la chiusura a causa delle sanzioni varate dall’Italia verso il petrolio russo con la conseguente perdita di 10mila posti di lavoro tra i tremila diretti e i settemila nell’indotto.

L’impianto fornisce il 20% dei carburanti utilizzati in Italia, ma appartiene alla russa Lukoil e con l’entrata in vigore delle sanzioni europee sul greggio di Mosca prevista per il 5 dicembre, rischia di rimanere senza la materia prima da raffinare.

Il decreto legge che dispone l’amministrazione fiduciaria della raffineria della Lukoil, è stato approvato giovedì dal Consiglio dei Ministri. Non si tratta di una nazionalizzazione – come richiesto dai lavoratori e da alcuni sindacati – ma solo di una gestione temporanea (al massimo due anni) da parte dello Stato che dovrebbe durare il tempo necessario a individuare un compratore. Il Financial Times fa il nome del fondo di investimento Usa Crossbridge Energy, confermando ancora una volta che delle sanzioni europee e italiane contro la Russia si stanno avvantaggiando le società e i fondi statunitensi.

L’articolo 1 del Decreto legge parte dall’emergenza energia e prevede che le imprese che gestiscono impianti strategici di raffinazione debbano in ogni modo garantire la sicurezza degli approvvigionamenti.

Il tutto al massimo fino al 30 giugno 2023, se ci sono “rischi di continuità produttiva che impattano sulla sicurezza nazionale conseguenti a sanzioni imposte nell’ambito dei rapporti internazionali tra Stati” (il riferimento ovviamente è alla Russia). In quel caso l’impresa deve informare il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) e può richiedere l’”amministrazione temporanea”, che può essere disposta anche d’ufficio. Questa forma particolare di amministrazione straordinaria può durare al massimo 1 anno, prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi.

Il Financial Times scrive che l’Italia sta valutando la possibilità di acquistare una quota di minoranza nella società svizzera tramite cui Lukoil controlla Isab attraverso l’esercizio del Golden Power (partecipazioni che danno allo Stato un diritto di veto in ragioni dell’importanza strategica di una società).

L’amministrazione temporanea comporta la nomina di un commissario da parte del ministero che subentra nella gestione. Gli eventuali utili maturati durante l’esercizio non possono essere distribuiti se non al termine del regime straordinario e i costi della gestione restano a carico dell’impresa. Il commissario, può avvalersi anche di “società a controllo pubblico operante nello stesso settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza”. In molti leggono in questo un riferimento all’Eni, che però ha fatto sapere di non prevedere un suo coinvolgimento economico-finanziario nel caso della Lukoil di Priolo.

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