Mentre i giovani italiani sono costretti a restare - o a tornare - a casa con i genitori anche a 30 o 40 anni, tra i lazzi il disprezzo
e le prese in giro dei più autorevoli esponenti del governo, negli
Stati Uniti la situazione è ancora peggiore: moltissimi giovani sotto i
24 anni, anche con laurea in tasca, finiscono a far la vita dei senzatetto in mezzo alla strada.
Il New York Times racconta di un universitario che ha un lavoretto come cameriere, costretto a dormire su un materasso ai rifugi pubblici; di un giovane giornalista
che ha lasciato il suo monolocale e ora dipende dalla pubblica
assistenza; una coppia di fidanzati che a novembre ha dormito nel parco
in un sacco a pelo; un esperto di finanza che trascorre le notti camminando per scaldarsi.
Sono migliaia, nelle città più importanti. Laureati sopraffatti dai debiti universitari
e senza lavoro, giovani che non trovano un'occupazione, altri che
trovano e perdono lavoretti sottopagati e non possono pagare un
affitto. I ragazzi americani finiscono per la strada, perché non esiste più neppure il sostegno della famiglia. Un po' perché culturalmente non è per loro appropriato dipendere da qualcun altro, un po' perché anche i genitori sono spesso disoccupati
o si arrangiano a loro volta con lavoretti e non possono permettersi
di mantenere nessuno. I legami famigliari, poi, in America sono spesso
quel che sono. Il Natale dei nostri "bamboccioni" è persino meno
peggio.
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