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27/12/2012

Lo sviluppo, un'allucinazione di massa


evoluzione3Lʼimpronta ecologica è un elemento importante che da una misura dellʼinterferenza umana su un processo biologico che nel tempo compie dei mutamenti, quindi si trasforma. Lʼuomo che vive d'idee, contrariamente al resto della materia, ha la libertà di gestirla e negli ultimi secoli l'ha fatto in maniera massiccia. Con lʼuso del fuoco iniziarono le prime fusioni e visto che la materia prendeva altre forme, con la stessa concezione lʼuomo ha proceduto cambiando però le quantità e le applicazioni.
Sviluppo, consumo, materiali di scarto. 
Molti bisogni materiali sono stati soddisfatti e nel tempo il lavoro si è specializzato con effetti positivi incredibili che effettivamente dobbiamo riconoscere migliorativi della nostra condizione iniziale, dove lʼidea s'esprimeva semplicemente attraverso comportamenti che appena si distinguevano da quelli dei nostri compagni animali. Poi, col tempo la nostra strada si è allontanata sempre più, portandoci spesso a demonizzare la natura dalla quale volevamo difenderci. Abbiamo dato modo a molti di noi di usufruire di questi vantaggi spesso scordandoci di alcuni miliardi di nostri simili che come un tempo tentano fusioni e cercano lʼacqua con un fiuto animale. Noi che abbiamo superato velocità di spostamento oltre i mille chilometri orari ci ritroviamo annoiati, sovrappeso e non vogliamo condividere con gli altri la nostra ricchezza. Abbiamo speso tante energie per arredare in maniera sempre migliore le nostre case dimenticandoci che la casa è un rifugio notturno più che un mondo che si autonomizza. Abbiamo ricercato un contatto filtrato con il resto dei nostri simili attraverso tv e radio che possiamo accendere e spegnere o cambiare nei relativi canali a secondo del nostro stato dʼanimo.

Va bene ci siamo divertiti ma quanto ci è costato? Siamo felici? Lo sviluppo cosa dovrà essere? 

Iniziamo dal valutare i rifiuti che ormai è un aspetto che tutti conoscono, non ci sono più alibi. Tutti noi sappiamo che la spazzatura dopo il cassonetto segue delle linee di gestione particolari per cui è arrivato il tempo di capire se di quella spazzatura ce ne liberiamo veramente. Lo stesso per il rilascio di inquinanti del sistema industriale e della mobilità. Molti di noi sanno che una buona parte di quegli elementi non costitutivi per il nostro corpo pian piano ritornano dentro di noi e dentro le nostre case.
Pensiamo poi alla nostra felicità. Siamo contenti e se non lo siamo cosa possiamo fare? Un uomo che non è contento e soddisfatto, a cui nessuno ha mai chiesto cosa gli piacesse fare, come può contribuire al miglioramento della propria condizione e quindi della sua specie?
Siamo ugualmente molto bravi perché tra guerre e contrasti razziali cʼè sempre chi antepone lʼamore ad ogni altro interesse. Cʼé chi lavora specializzando il proprio lavoro con una mentalità che continua a tener conto di tutto il resto. Cʼè appunto chi riesce a collocarsi dandosi ancora più coraggio e trovando stimoli migliori.
Lʼimpronta ecologica dovrà divenire un riferimento importante sostituendo spread e pil nellʼarco di un breve periodo altrimenti saremmo in una fase temporale troppo avanzata per risvegliarci da un'allucinazione di massa che è durata oltre il dovuto.

per Senza Soste, Jack RR

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