Niente più scuole pubbliche, niente più sanità
aperta a tutti. Il giorno cruciale fu il 9 settembre 1982, quando nel
cabinet, più o meno il nostro consiglio dei ministri, quasi scoppiò una
rissa. A trent’anni da quel giorno, ora, nel Regno Unito vengono resi noti documenti tenuti a lungo secretati. Ed emerge che le tensioni all’interno del governo guidato da Margaret Thatcher
erano tutte dovute a una proposta semplice, rivoluzionaria, che se si
fosse avverata avrebbe cambiato per sempre la storia della Gran Bretagna
e forse dell’Europa. La “Lady di Ferro” aveva un’idea: smantellare quasi completamente lo stato sociale britannico,
molto più di quanto non abbia fatto realmente, partendo dal sistema
scolastico e dalla sanità pubblica. Thatcher e il suo cancelliere Geoffrey Howe,
in quell’ormai lontano 1982, lo dissero più volte: “Si potrà andare a
scuola solo pagando una quota di iscrizione e il sistema sanitario dovrà
essere reso accessibile tramite assicurazione privata, così come
avviene negli Stati Uniti”. I ministri, tuttavia, si
ribellarono, il primo ministro iniziò a temere gli effetti di una
possibile campagna mediatica di tabloid e stampa impegnata e, nelle
successive riunioni, questi propositi di guerra – ma qualcuno ora li
chiama di “macelleria sociale” – sparirono quasi del tutto.
In
questi giorni, quindi, nel Regno Unito, si sta scrivendo una storia dei
“se”. Che cosa sarebbe successo, sarebbe stata una decisione
“apripista” per il futuro dello stato sociale in tutta Europa? Difficile
dirlo, ora, dopo che le intenzione di Thatcher e dei suoi sodali non si
sono avverate, ma la stampa britannica, oggi, non lesina aggettivi
allarmistici e arriva a definire quel piano del primo ministro “tossico”
e “potenzialmente mortale”. Ora che questi documenti sono stati resi
noti dall’Archivio nazionale, si viene a scoprire,
appunto, la forza dello scontro che si ebbe all’interno del governo. Il
Central Policy Review Staff, un comitato governativo per l’analisi delle
proposte dei ministri, scrisse: “Le intenzioni del primo ministro
porterebbero a una scomparsa del National Health Service”,
cioè del sistema sanitario nazionale. Poco importa se la stessa
Thatcher, nelle sue memorie, scrisse che quelle proposte, in realtà,
erano solo delle boutade e che nessuno le aveva mai prese seriamente in
considerazione. Ora, secondo gli analisti politici, la presa di distanza
del primo ministro servì solo a “rassicurare” la stampa britannica in
un momento in cui le prime informazioni su quel piano stavano iniziando a
trapelare. Thatcher, insomma, temeva più la titolazione e gli
editoriali dei tabloid popolari piuttosto che gli scioperi e il
malcontento dei britannici. Questo dicono ora commentatori e
giornalisti, ma rimane comunque una storia dei “se” che la Lady di Ferro, ormai poco presente a se stessa, non potrà mai più confermare o smentire.
Il primo mandato governativo dei tre fu quindi, si arriva a scoprire ora, il più potenzialmente esplosivo. Gli scioperi nelle miniere, con lo scontro fra polizia e minatori, le grandi manifestazioni di massa e la guerra coi sindacati
dovevano ancora arrivare e si sarebbero avuti solo due anni più tardi.
Ma rendere scuole pubbliche e servizio sanitario sempre pubblico a
pagamento avrebbe forse fatto sollevare la popolazione britannica come
mai forse si era visto al di qua della Manica. Questo temevano ministri e
sottosegretari di quel governo ed è per questo che quel 9 settembre, in
consiglio dei ministri, ci fu quasi un “riot”, come
scrive ora la stampa, e cioè un “tumulto”. Che Thatcher e il suo
cancelliere fossero affascinati dagli Stati Uniti d’America era cosa
ormai nota. Ma che gli stessi avessero proposto di rendere il Regno
Unito un avamposto statunitense in Europa, questo era
ancora ignoto ai più. Il cancelliere dello scacchiere, nel luglio del
1982, scrisse al primo ministro: “Non dobbiamo farci spaventare da certe
idee, come ad esempio quella di una impossibilità del cambiamento.
Dobbiamo prendere decisioni strategiche, che cambieranno il corso del
prossimo mandato parlamentare e della storia britannica”. Oggi, nel
Regno Unito, molti tirano un sospiro di sollievo. E scuole pubbliche e
sanità “universale” continuano a essere un vanto di molti britannici.
Fonte
Qualche considerazione:
1) Margaret Thatcher è l'incarnazione vivente della peggio politica del continente europeo, la morte di quella puttana verrà sempre troppo in ritardo sui tempi;
2) Il Regno Unito non è avamposto statunitense in Europa, ma baluardo capitalista nel mondo (la cultura inglese è corroborata d'imperialismo e classismo, sarebbe bello che la stampa una volta ogni tanto ne prendesse limpidamente atto);
3) il taglio viscidamente borghese con cui il giornalista del Fatto ha intavolato l'articolo, oltre che vomitare mi fa pensare malissimo, perché questi sono i medesimi strumenti comunicativi che tanto piacciono ai tecnici del rigore e dell'austerità. Guarda caso Monti s'è espresso negativamente sulla sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale giusto qualche giorno fa (raccontando per altro l'ennesima sola come ho avuto modo di riportare qui).
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