Manca poco più di un’ora per avere la
conferma se il No ha vinto e in che misura. Al momento, con quasi il 20%
di schede scrutinare, il No vince con il 60,42% contro il 39,58%. E da
alcuni paesi dell’Unione Europea arrivano le prime reazioni.
Dalla Francia. Il
ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron, ha dichiarato comunque e
anche in caso di vittoria del “No” al referendum in Grecia, già da
domani si deve tornare a discutere per trovare un accordo con Atene, ed
evitare l’uscita del paese dall’euro perché ciò significherebbe il primo
passo indietro nel progetto di costruzione europea. Macron, negli
Incontri economici di Arles (sud-est della Francia), ha aggiunto che si
tratta di “Trovare un compromesso con la Grecia, basato su riforme, su
un debito sostenibile e sull’evoluzione della situazione finanziaria che
ci deve vedere impegnati con forza in un accompagnamento amministrativo
e politico”. L’obiettivo dev’essere “l’integrazione più forte della
zona euro. Se siamo arrivati a questo punto è perché per dieci anni
abbiamo vissuto in un fraintendimento” e perché “una zona euro senza
una soluzione e una ambizione politica, significherà domani avere altre
Grecia”.
Intanto dall’Eliseo un
comunicato ufficiale rende noto che domani a Parigi, si terra un
incontro urgnte tra Merkel e Holland per valutare le conseguenze del
referendum greco. Una riunione che esclude la possibilità di un’altra
riunione, quella dell’Eurogruppo, quindi un direttorio, un asse
franco-tedesco che non promette nulla di buono. A dimostrazione che in
questo Eurogruppo contano sono alcuni paesi, e soprattutto la Germania.
Chissà che ne pensa Renzi, che nonostate i suoi scodinzolamenti dietro
la signora Merkel, non viene neanche preso in considerazione.
Dalla Germania.
Intanto, dalle pagine quotidiano economico Handelsblat, Jens Weidmann,
presidente della Bundesbank, ha dichiarato che una eventuale uscita
della Grecia dall’euro provocherebbe un buco di bilancio per la
Germania. Nel caso si produca il temuto “grexit”, ha precisato Weidmann,
il governo tedesco dovrà mettere in conto che la banca centrale non
potrà trasferire, nei prossimi anni, parte dei suoi profitti al Tesoro.
Il risultato, secondo Weidmann, sarebbe un buco di bilancio per miliardi
di euro nei prossimi anni.
Dalla Spagna. Il capo
del governo spagnolo Mariano Rajoy, visto il risultato del referendum
greco, ha convocato una riuione urgente per domani mattina dei membri
della Commissione degli Affari Economici.
Pablos Iglesias, segretario di Podemos, tweetta: “Oggi in Grecia ha vinto la democrazia” a cui si aggiunge la dichiarazione di Miguel Urban, eurodeputato
sempre di Podemos: “Da oggi la Grecia avrà più forza per negoziare in
nome del suo popolo”. Per Urban la vittoria del no è la vittoria di
coloro “che vogliono un’Europa con giustizia sociale, democratica,
solidale e dei popoli, un’Europa che rispetti i diritti di tutti e
tutte”. A questo referendum, per Urban, non hanno partecipato solo i
greci, ma tutti quelli che vogliono “un’altra Europa”.
5 luglio 2015
I greci hanno tratto il dado, ma resta l'impressione che le conseguenze siano state recepite soltanto dagli ambienti reazionari dell'UE (leggasi Weidmann) mentre le forze progressiste continuano ad inseguire il miraggio di una "altra Europa".
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