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28/01/2016

USA, l’acqua al piombo di Flint

di Michele Paris

Da qualche settimana una gravissima emergenza legata alla fornitura di acqua potabile nella città di Flint, nello stato americano del Michigan, sta provocando una crisi politica che ha colpito in particolare l’amministrazione del governatore Repubblicano, Rick Snyder, anche se le implicazioni e le responsabilità dell’accaduto appaiono ben più ampie.

Le origini della vicenda vanno fatte risalire almeno all’estate del 2014, quando una residente di una delle città più degradate d’America, LeeAnne Walters, aveva notato l’apparire di insolite eruzioni cutanee sulla pelle di uno dei suoi quattro figli dopo ogni bagno nella piscina di casa. La donna aveva allora richiesto un’analisi chimica dell’acqua erogata dai miscelatori della sua abitazione alle autorità municipali, le quali hanno infatti riscontrato la presenza di piombo ad un livello di 104 parti per miliardo (ppb). Le linee guida dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente americana (EPA) indicano la presenza di rischi per la salute già al di sopra di 15 ppb.

Test effettuati nei mesi successivi, e condotti sempre dal comune di Flint, hanno dato poi risultati ben superiori, spesso vicini a 400 ppb. Già questi livelli indicavano una situazione molto pericolosa per i circa 100 mila abitanti della città del Michigan, ma la realtà era di gran lunga peggiore.

Un team di ricercatori dell’università Virginia Tech ha infatti condotto in seguito centinaia di esami in condizioni diverse, riscontrando livelli di piombo sbalorditivi. La rilevazione più preoccupante indicava nell’acqua, bevuta o utilizzata per lavarsi e per cucinare da decine di migliaia di residenti, un livello di oltre 13.000 parti per miliardo. Sempre l’EPA classifica qualsiasi sostanza con un livello di piombo superiore a 5.000 ppb come “rifiuto tossico”.

La differenza dei dati rilevati, secondo i ricercatori della Virginia Tech, era dovuta al fatto che le autorità cittadine avevano adottato – deliberatamente – sistemi per la raccolta dei campioni di acqua che garantivano risultati inferiori. Ad esempio, la quantità di piombo diminuisce se si lascia scorrere l’acqua per alcuni minuti oppure se la raccolta viene fatta mantenendo bassa la pressione del rubinetto.

L’accumulo di piombo nel corpo umano può avere effetti catastrofici e irreversibili, soprattutto nei bambini. Il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie americano (CDC) spiega come “non si conosca un livello misurabile di piombo nel sangue che non abbia effetti nocivi”. L’EPA, inoltre, ricorda che il livello ideale di piombo in acqua potabile dovrebbe essere pari a “zero”.

In bambini e neonati, l’esposizione al piombo per periodi relativamente lunghi può causare danni fisici e cognitivi irreparabili. Vari studi hanno anche messo in evidenza come il piombo nel corpo umano sia responsabile, tra l’altro, di danni al cervello e al sistema nervoso, ma anche ai reni e al sistema cardiovascolare.

Gli oltre ottomila residenti di Flint al di sotto dei cinque anni hanno con ogni probabilità in gran parte assunto quantità estremamente pericolose di piombo, come ha confermato uno studio medico del settembre scorso che ha confrontato i livelli di questa sostanza nel sangue di centinaia di bambini della città con altri che vivono altrove, riscontrando numeri molto più alti nel caso dei primi.

La causa dell’inquinamento di piombo nell’acqua potabile erogata agli abitanti di Flint, ad ogni modo, è dovuta esclusivamente alle decisioni prese dalla classe politica dello stato del Michigan, a cominciare dal governatore repubblicano Snyder.

L’iniziativa che ha provocato la crisi è datata aprile 2014 ed è dovuta al “commissario speciale” di Flint, Darnell Earley, nominato poco prima dal governatore Snyder per la città in crisi finanziaria. Earley aveva autorizzato l’abbandono del sistema idrico di Detroit per l’approvvigionamento di acqua perché diventato troppo costoso dopo il processo seguito alla bancarotta della metropoli del Michigan. Detroit ottiene la propria acqua dal lago Huron e da qui erano giunte per un secolo anche le forniture idriche destinate a Flint.

Nella primavera del 2014, dunque, Flint optò per le acque dell’omonimo fiume, nonostante fossero ben noti i problemi di inquinamento di questo corso d’acqua, utilizzato per anni come discarica da compagnie come General Motors (GM). Soprattutto, le acque del fiume Flint sono altamente corrosive, così che, non appena hanno iniziato a passare attraverso le vecchie tubature del sistema idrico del Michigan, hanno provocato il distacco del piombo che è appunto finito nelle forniture destinate ai residenti della città.

Questi ultimi si sono venuti poi a trovare in una situazione paradossale, con il gestore della distribuzione dell’acqua che ha continuato a inviare bollette agli utenti di Flint, spesso per centinaia di dollari, nonostante la presenza documentata di piombo e la conseguente minaccia alla loro salute.

La crisi in corso è stata da molti collegata, oltre che ai danni descritti in precedenza a causa dell’esposizione al piombo, a svariati casi di Legionella, un’infezione dell’apparato respiratorio e trasmissibile anche attraverso l’acqua. Nelle scorse settimane, nella sola città di Flint sono stati registrati almeno dieci decessi per questa malattia.

Il governatore Snyder ha tenuto recentemente un discorso pubblico per difendersi dalle accuse di quanti sostengono che la sua amministrazione era a conoscenza della gravità della situazione e ha fatto di tutto per tenerla nascosta. L’ex uomo d’affari diventato politico ha anche pubblicato una serie di e-mail che avrebbero dovuto mostrare la sua estraneità ai fatti, anche se, pur essendo da alcuni considerate incomplete, esse evidenziano tutt’al più il tentativo di minimizzare la crisi o di scaricarne la responsabilità su altri enti.

Le responsabilità non sono però limitate ai membri dell’amministrazione Repubblicana dello stato del Michigan, come vorrebbe una campagna orchestrata soprattutto da politici e militanti Democratici. Infatti, a supervisionare la decisione di abbandonare il sistema idrico di Detroit e a passare alle acque del fiume Flint era stato il segretario al Tesoro dello stato, il Democratico Andy Dillon, chiamato appunto a convalidare tutti i contratti sopra i 50 mila dollari negoziati dal “commissario speciale”.

Non solo, il sindaco e il consiglio comunale di Flint appartengono al Partito Democratico e hanno appoggiato la decisione di ricavare l’acqua dal fiume. La stessa Agenzia federale per la Protezione dell’Ambiente (EPA) è inoltre coinvolta nell’insabbiamento dell’emergenza. Nel giugno del 2015, un suo impiegato di livello relativamente basso, Miguel del Toral, aveva informato i propri superiori circa gli elevatissimi livelli di piombo riscontrati nell’acqua potabile di Flint, avvertendo anche della mancata implementazione di misure destinate a prevenire la corrosione nelle tubature del sistema idrico cittadino.

La pubblicazione di quest’ultima notizia ha portato settimana scorsa alle dimissioni della numero uno dell’EPA in Michigan, Susan Hedman, la quale aveva ritenuto di non dovere dare seguito all’allarme lanciato dal suo sottoposto. Il direttore a livello federale dell’EPA, Gina McCarthy, ha a sua volta difeso l’operato dell’agenzia, mentre il presidente Obama, che l’ha scelta per l’incarico nel 2013, non ne ha chiesto le dimissioni né ha messo in discussione la gestione dell’emergenza.

La Casa Bianca ha messo invece a disposizione la miseria di 80 milioni di dollari per risolvere la crisi. Per riparare il decrepito sistema idrico di Flint di dollari ne servirebbero però almeno 1,5 miliardi, una cifra peraltro irrisoria se paragonata al denaro stanziato da Washington per l’apparato militare USA o a quello garantito a Wall Street da parte della Federal Reserve.

La vicenda che sta riguardando gli abitanti di Flint è strettamente legata alla devastazione economica e sociale prodotta dalla de-industrializzazione del Midwest americano negli ultimi tre decenni. Questa città, in particolare, è stata al centro della storia industriale americana nel XX secolo. Qui era nata nel 1908 la General Motors e nel 1936-1937 ebbe luogo l’imponente sciopero dei lavoratori del settore automobilistico che risultò decisivo per la formazione del sindacato della categoria (UAW).

A Flint, il numero degli impiegati nell’auto era giunto fino a 80 mila per poi crollare a partire dagli anni Ottanta, fino a rimanere oggi una piccola frazione. La storia recente di Flint, così come di Detroit e altre città del Michigan e non solo, è fatta di degrado, povertà, disoccupazione e infrastrutture in sfacelo, risultato della “ristrutturazione” del capitalismo a stelle e strisce, ma anche del vero e proprio saccheggio di beni pubblici da parte di banche, imprenditori e politici che hanno speculato sulla crisi finanziaria di questi ultimi anni.

Per quanto riguarda la crisi idrica e sanitaria in atto, comunque, la città del Michigan non è un caso isolato negli Stati Uniti. Infatti, come hanno rivelato vari giornali in questi giorni, i livelli elevati di piombo nell’acqua potabile vengono spesso riscontrati in molte località del paese, da Baltimora, nel Maryland, a varie cittadine della Louisiana e dell’Alabama, da Pittsburgh, in Pennsylvania, a Boston, nel Massachusetts.

Quasi sempre, le autorità locali e nazionali scelgono di non adottare provvedimenti significativi per far fronte ad una minaccia che, prevedibilmente, lascia i lavoratori e le comunità più povere a fare i conti con le rovinose conseguenze sanitarie che ne derivano.

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