di Michele Paris
Da qualche settimana una gravissima emergenza legata alla fornitura
di acqua potabile nella città di Flint, nello stato americano del
Michigan, sta provocando una crisi politica che ha colpito in
particolare l’amministrazione del governatore Repubblicano, Rick Snyder,
anche se le implicazioni e le responsabilità dell’accaduto appaiono ben
più ampie.
Le origini della vicenda vanno fatte risalire almeno
all’estate del 2014, quando una residente di una delle città più
degradate d’America, LeeAnne Walters, aveva notato l’apparire di
insolite eruzioni cutanee sulla pelle di uno dei suoi quattro figli dopo
ogni bagno nella piscina di casa. La donna aveva allora richiesto
un’analisi chimica dell’acqua erogata dai miscelatori della sua
abitazione alle autorità municipali, le quali hanno infatti riscontrato
la presenza di piombo ad un livello di 104 parti per miliardo (ppb). Le
linee guida dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente americana (EPA)
indicano la presenza di rischi per la salute già al di sopra di 15 ppb.
Test
effettuati nei mesi successivi, e condotti sempre dal comune di Flint,
hanno dato poi risultati ben superiori, spesso vicini a 400 ppb. Già
questi livelli indicavano una situazione molto pericolosa per i circa
100 mila abitanti della città del Michigan, ma la realtà era di gran
lunga peggiore.
Un team di ricercatori dell’università Virginia
Tech ha infatti condotto in seguito centinaia di esami in condizioni
diverse, riscontrando livelli di piombo sbalorditivi. La rilevazione più
preoccupante indicava nell’acqua, bevuta o utilizzata per lavarsi e per
cucinare da decine di migliaia di residenti, un livello di oltre 13.000
parti per miliardo. Sempre l’EPA classifica qualsiasi sostanza con un
livello di piombo superiore a 5.000 ppb come “rifiuto tossico”.
La
differenza dei dati rilevati, secondo i ricercatori della Virginia
Tech, era dovuta al fatto che le autorità cittadine avevano adottato –
deliberatamente – sistemi per la raccolta dei campioni di acqua che
garantivano risultati inferiori. Ad esempio, la quantità di piombo
diminuisce se si lascia scorrere l’acqua per alcuni minuti oppure se la
raccolta viene fatta mantenendo bassa la pressione del rubinetto.
L’accumulo
di piombo nel corpo umano può avere effetti catastrofici e
irreversibili, soprattutto nei bambini. Il Centro per la Prevenzione e
il Controllo delle Malattie americano (CDC) spiega come “non si conosca
un livello misurabile di piombo nel sangue che non abbia effetti
nocivi”. L’EPA, inoltre, ricorda che il livello ideale di piombo in
acqua potabile dovrebbe essere pari a “zero”.
In bambini e
neonati, l’esposizione al piombo per periodi relativamente lunghi può
causare danni fisici e cognitivi irreparabili. Vari studi hanno anche
messo in evidenza come il piombo nel corpo umano sia responsabile, tra
l’altro, di danni al cervello e al sistema nervoso, ma anche ai reni e
al sistema cardiovascolare.
Gli oltre ottomila residenti di Flint
al di sotto dei cinque anni hanno con ogni probabilità in gran parte
assunto quantità estremamente pericolose di piombo, come ha confermato
uno studio medico del settembre scorso che ha confrontato i livelli di
questa sostanza nel sangue di centinaia di bambini della città con altri
che vivono altrove, riscontrando numeri molto più alti nel caso dei
primi.
La causa dell’inquinamento di piombo nell’acqua potabile
erogata agli abitanti di Flint, ad ogni modo, è dovuta esclusivamente
alle decisioni prese dalla classe politica dello stato del Michigan, a
cominciare dal governatore repubblicano Snyder.
L’iniziativa che
ha provocato la crisi è datata aprile 2014 ed è dovuta al “commissario
speciale” di Flint, Darnell Earley, nominato poco prima dal governatore
Snyder per la città in crisi finanziaria. Earley aveva autorizzato
l’abbandono del sistema idrico di Detroit per l’approvvigionamento di
acqua perché diventato troppo costoso dopo il processo seguito alla
bancarotta della metropoli del Michigan. Detroit ottiene la propria
acqua dal lago Huron e da qui erano giunte per un secolo anche le
forniture idriche destinate a Flint.
Nella primavera del 2014,
dunque, Flint optò per le acque dell’omonimo fiume, nonostante fossero
ben noti i problemi di inquinamento di questo corso d’acqua, utilizzato
per anni come discarica da compagnie come General Motors (GM).
Soprattutto, le acque del fiume Flint sono altamente corrosive, così
che, non appena hanno iniziato a passare attraverso le vecchie tubature
del sistema idrico del Michigan, hanno provocato il distacco del piombo
che è appunto finito nelle forniture destinate ai residenti della città.
Questi
ultimi si sono venuti poi a trovare in una situazione paradossale, con
il gestore della distribuzione dell’acqua che ha continuato a inviare
bollette agli utenti di Flint, spesso per centinaia di dollari,
nonostante la presenza documentata di piombo e la conseguente minaccia
alla loro salute.
La crisi in corso è stata da molti collegata,
oltre che ai danni descritti in precedenza a causa dell’esposizione al
piombo, a svariati casi di Legionella, un’infezione dell’apparato
respiratorio e trasmissibile anche attraverso l’acqua. Nelle scorse
settimane, nella sola città di Flint sono stati registrati almeno dieci
decessi per questa malattia.
Il
governatore Snyder ha tenuto recentemente un discorso pubblico per
difendersi dalle accuse di quanti sostengono che la sua amministrazione
era a conoscenza della gravità della situazione e ha fatto di tutto per
tenerla nascosta. L’ex uomo d’affari diventato politico ha anche
pubblicato una serie di e-mail che avrebbero dovuto mostrare la sua
estraneità ai fatti, anche se, pur essendo da alcuni considerate
incomplete, esse evidenziano tutt’al più il tentativo di minimizzare la
crisi o di scaricarne la responsabilità su altri enti.
Le
responsabilità non sono però limitate ai membri dell’amministrazione
Repubblicana dello stato del Michigan, come vorrebbe una campagna
orchestrata soprattutto da politici e militanti Democratici. Infatti, a
supervisionare la decisione di abbandonare il sistema idrico di Detroit e
a passare alle acque del fiume Flint era stato il segretario al Tesoro
dello stato, il Democratico Andy Dillon, chiamato appunto a convalidare
tutti i contratti sopra i 50 mila dollari negoziati dal “commissario
speciale”.
Non solo, il sindaco e il consiglio comunale di Flint
appartengono al Partito Democratico e hanno appoggiato la decisione di
ricavare l’acqua dal fiume. La stessa Agenzia federale per la Protezione
dell’Ambiente (EPA) è inoltre coinvolta nell’insabbiamento
dell’emergenza. Nel giugno del 2015, un suo impiegato di livello
relativamente basso, Miguel del Toral, aveva informato i propri
superiori circa gli elevatissimi livelli di piombo riscontrati
nell’acqua potabile di Flint, avvertendo anche della mancata
implementazione di misure destinate a prevenire la corrosione nelle
tubature del sistema idrico cittadino.
La pubblicazione di
quest’ultima notizia ha portato settimana scorsa alle dimissioni della
numero uno dell’EPA in Michigan, Susan Hedman, la quale aveva ritenuto
di non dovere dare seguito all’allarme lanciato dal suo sottoposto. Il
direttore a livello federale dell’EPA, Gina McCarthy, ha a sua volta
difeso l’operato dell’agenzia, mentre il presidente Obama, che l’ha
scelta per l’incarico nel 2013, non ne ha chiesto le dimissioni né ha
messo in discussione la gestione dell’emergenza.
La Casa Bianca
ha messo invece a disposizione la miseria di 80 milioni di dollari per
risolvere la crisi. Per riparare il decrepito sistema idrico di Flint di
dollari ne servirebbero però almeno 1,5 miliardi, una cifra peraltro
irrisoria se paragonata al denaro stanziato da Washington per l’apparato
militare USA o a quello garantito a Wall Street da parte della Federal
Reserve.
La vicenda che sta riguardando gli abitanti di Flint è
strettamente legata alla devastazione economica e sociale prodotta dalla
de-industrializzazione del Midwest americano negli ultimi tre decenni.
Questa città, in particolare, è stata al centro della storia industriale
americana nel XX secolo. Qui era nata nel 1908 la General Motors e nel
1936-1937 ebbe luogo l’imponente sciopero dei lavoratori del settore
automobilistico che risultò decisivo per la formazione del sindacato
della categoria (UAW).
A
Flint, il numero degli impiegati nell’auto era giunto fino a 80 mila
per poi crollare a partire dagli anni Ottanta, fino a rimanere oggi una
piccola frazione. La storia recente di Flint, così come di Detroit e
altre città del Michigan e non solo, è fatta di degrado, povertà,
disoccupazione e infrastrutture in sfacelo, risultato della
“ristrutturazione” del capitalismo a stelle e strisce, ma anche del vero
e proprio saccheggio di beni pubblici da parte di banche, imprenditori e
politici che hanno speculato sulla crisi finanziaria di questi ultimi
anni.
Per quanto riguarda la crisi idrica e sanitaria in atto,
comunque, la città del Michigan non è un caso isolato negli Stati Uniti.
Infatti, come hanno rivelato vari giornali in questi giorni, i livelli
elevati di piombo nell’acqua potabile vengono spesso riscontrati in
molte località del paese, da Baltimora, nel Maryland, a varie cittadine
della Louisiana e dell’Alabama, da Pittsburgh, in Pennsylvania, a
Boston, nel Massachusetts.
Quasi sempre, le autorità locali e
nazionali scelgono di non adottare provvedimenti significativi per far
fronte ad una minaccia che, prevedibilmente, lascia i lavoratori e le
comunità più povere a fare i conti con le rovinose conseguenze sanitarie
che ne derivano.
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