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28/01/2016

27 gennaio - Il giorno della cattiva memoria

di Giorgio Cremaschi

Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberava Auschwitz. L'Unione Sovietica ha dato un contributo decisivo alla sconfitta del nazismo, pagato con 20 milioni di morti. Oggi questa realtà è in corso di rimozione da parte di una Unione Europea che in Ucraina arma e sostiene un governo con forze neonaziste al suo interno. Forze e bande militari che esaltano le immagini e i simboli dei collaborazionisti degli sterminatori di Auschwitz.

Il Fatto Quotidiano denuncia l'accordo tra governo italiano e governo parafascista polacco per rimuovere il memoriale italiano nel campo di concentramento: per i polacchi è inaccettabile che siano citati Gramsci e i comunisti tra le forze combattenti e vittime del nazifascismo. Quando le SS rastrellavano un villaggio o un quartiere urlavano: fuori gli ebrei e i comunisti. Ma questi ultimi oggi vengono cancellati dalla cosiddetta memoria condivisa.

Shoah è il nome dell'Olocausto ebraico, Porrajmos quello del popolo Rom. Che viene costantemente ignorato o rimosso, eppure lo sterminio degli "zingari" da parte dei nazisti fu il secondo per dimensione dopo quello degli ebrei.

Ad Auschwitz c'era un distintivo particolare anche per i prigionieri omosessuali, anch'essi colpiti dallo sterminio nazista.

Alla base dello sterminio nazista c'era l'idea della razza e del popolo superiore e il rifiuto assoluto dell'eguaglianza. Per questo lo sterminio di ebrei e rom, degli omosessuali e dei comunisti. Era lo stesso progetto mostruoso e inseparabile. Per questo ogni rimozione in questa memoria alimenta i mostri. Ricordiamolo.

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