di Giorgio Cremaschi
Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberava Auschwitz. L'Unione Sovietica ha dato un contributo decisivo alla sconfitta del nazismo, pagato con 20 milioni di morti. Oggi questa realtà è in corso di rimozione da parte di una Unione Europea che in Ucraina arma e sostiene un governo con forze neonaziste al suo interno. Forze e bande militari che esaltano le immagini e i simboli dei collaborazionisti degli sterminatori di Auschwitz.
Il Fatto Quotidiano denuncia l'accordo tra governo italiano e governo parafascista polacco per rimuovere il memoriale italiano nel campo di concentramento: per i polacchi è inaccettabile che siano citati Gramsci e i comunisti tra le forze combattenti e vittime del nazifascismo. Quando le SS rastrellavano un villaggio o un quartiere urlavano: fuori gli ebrei e i comunisti. Ma questi ultimi oggi vengono cancellati dalla cosiddetta memoria condivisa.
Shoah è il nome dell'Olocausto ebraico, Porrajmos quello del popolo Rom. Che viene costantemente ignorato o rimosso, eppure lo sterminio degli "zingari" da parte dei nazisti fu il secondo per dimensione dopo quello degli ebrei.
Ad Auschwitz c'era un distintivo particolare anche per i prigionieri omosessuali, anch'essi colpiti dallo sterminio nazista.
Alla base dello sterminio nazista c'era l'idea della razza e del popolo superiore e il rifiuto assoluto dell'eguaglianza. Per questo lo sterminio di ebrei e rom, degli omosessuali e dei comunisti. Era lo stesso progetto mostruoso e inseparabile. Per questo ogni rimozione in questa memoria alimenta i mostri. Ricordiamolo.
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