Nella giornata di ieri si sono svolte le elezioni RSU alla GD, l’azienda metalmeccanica più grande di Bologna e feudo storico della Fiom-Cgil.
Con grande sorpresa, l’USB entra per la prima volta in azienda e diventa immediatamente primo sindacato, raccogliendo complessivamente 547 voti (circa il 44% degli oltre 1200 votanti), con la Fiom che invece si ferma a 467, perdendone oltre 300 rispetto alle precedenti elezioni dei delegati.
In un comunicato stampa uscito nella serata di ieri, il sindacato delle tutte blu CGIL ammette la netta sconfitta ma addossa la colpa ad una non meglio specificata volontà di “attaccare il sindacato confederale” a causa di un vago “populismo sindacale”.
La realtà è però ben diversa: dopo la proposta di alcune modifiche al contratto aziendale che ha creato più di qualche malumore tra i lavoratori ed ha portato molti di questi a sottoscrivere una lettera aperta alle segreterie di Fim, Fiom e Uilm, il referendum che ne è seguito ha mostrato una netta spaccatura con i voti favorevoli che superavano quelli contrari di nemmeno venti voti (735 a 708). Se si considera poi che a favore del SI oltre all’azienda, c’erano tutte le sigle confederali e le loro RSU e che è stato vietato il voto ai trasfertisti (che vengono penalizzati da questo contratto), il risultato appare ancora più clamoroso.
Come ha sostenuto Sergio Bellavita, “Per USB è una vittoria storica, che ci carica di una grande responsabilità. Siamo stati gli unici a dire esplicitamente di voler cambiare il contratto da poco firmato e la maggioranza dei lavoratori è d’accordo con noi”.
E aggiunge: “Ora apriamo un confronto con le altre RSU elette per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici. Le lotte tra sigle sindacali non ci interessano, ci interessa solo il bene dei lavoratori”.
Quindi un’ennesima affermazione per USB in un territorio, quello bolognese, che è da sempre roccaforte per Fiom e CGIL.
Dopo l’affermazione alla Fabio Perini (la quale RSU ha salutato questo eccezionale risultato con un comunicato stampa in tarda serata), alla Titan ed in molte altre aziende delle province limitrofe, come nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, un’altra grande vittoria per USB ed una spinta in avanti per centinaia di lavoratori e lavoratrici che, nonostante anni di arretramenti e sconfitte, non si sono arresi e vogliono continuare a lottare per i diritti di tutte e tutti.
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