di Roberto Prinzi
Il premier dimissionario
libanese Saad Hariri è atterrato stamattina alle 7 a Parigi dove
incontrerà a pranzo il presidente Emmanuel Macron. “La mia permanenza in
Arabia Saudita è solo per discutere del Libano e delle sue relazioni
con il mondo arabo”, aveva ieri detto Hariri smentendo ancora una volta di essere stato “detenuto” a Riyadh come molti libanesi ritengono.
“Dire che sono stato trattenuto in Arabia Saudita e che non mi è stato
concesso di lasciare il Paese è una bugia” aveva poi ribadito su
Twitter.
Tra i sostenitori della tesi della “detenzione” c’è anche il
presidente libanese Aoun che ha accolto con favore il viaggio parigino
del premier definendolo un “inizio alla soluzione [della crisi]”.
“Se il signor Hariri parla dalla Francia, credo che lo farà
liberamente” ha poi aggiunto non senza una vena polemica con Riyadh. Il
presidente ha però ribadito che “le sue dimissioni dovranno essere
presentate in Libano e dovrà restare qui finché non verrà formato un
nuovo governo”.
Secondo una fonte vicina al premier, prima di partire alla volta di Parigi il
leader libanese avrebbe avuto un incontro “eccellente, fruttuoso e
costruttivo” con il principe ereditario Mohammed bin Salman,
colui che, secondo molti analisti, ha costretto Hariri a dimettersi lo
scorso 4 novembre. Un’accusa che il premier ha sempre negato: la sua
scelta, ha più volte ripetuto, è stata dettata dai timori per la sua
incolumità. La colpa, a suo giudizio, è dell’Iran e dei suoi alleati
libanesi di Hezbollah che vogliono “destabilizzare il Paese”.
La scelta di Parigi come sua tappa post-Riyadh non sorprende:
da quando ha annunciato le sue dimissioni, la Francia di Macron sta
giocando un importante ruolo di mediazione nel risolvere la crisi.
Il presidente transalpino è sceso direttamente in campo una decina di
giorni fa quando, in visita agli Emirati Arabi Uniti, ha deciso di
recarsi brevemente anche in Arabia Saudita. Giovedì, poi, nel tentativo
di disinnescare le tensioni, il ministro degli esteri francese Jean-Yves
Le Drian è atterrato a Riyad dove ha incontrato Hariri.
Non è chiaro cosa farà Hariri dopo Parigi. Macron ha
dichiarato in questi giorni che dopo il soggiorno francese, il premier
dovrebbe tornare in Libano o per dimettersi ufficialmente o per tornare
indietro sulla sua decisione. Secondo Okab Saqr, un parlamentare di
al-Mustaqbal (il partito di Hariri), dopo la sua visita parigina il
leader libanese farà “un piccolo tour arabo” per poi ritornare a Beirut.
Ma al momento non arrivano conferme ufficiali.
L’arrivo del premier a Parigi giunge nelle ore in cui si fa teso il clima tra Berlino e Riyadh.
La monarchia, infatti, ha deciso ieri di richiamare il suo ambasciatore
in Germania in segno di protesta contro le dichiarazioni del ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel secondo cui Hariri avrebbe eseguito gli ordini sauditi.
Giovedì il ministro tedesco si era detto preoccupato per le minacce
all’instabilità e al bagno di sangue nel Paese dei Cedri e aveva
ammonito contro qualunque “avventurismo”. Qualche giorno prima, invece,
aveva detto in modo più chiaro che il “Libano si è guadagnato il diritto
di decidere del suo destino da solo e non di diventare il flipper della
Siria o dell’Arabia Saudita o di altri interessi nazionali”.
Stando al Daily Mail, intanto, l’82enne
sovrano saudita Salman intenderebbe abdicare la prossima settimana a
favore del figlio Mohammed decidendo di mantenere solo il titolo di
“Custode dei luoghi sacri, La Mecca e la Medina”. Se la notizia
fosse confermata, il principe ereditario – artefice nei giorni scorsi
di una epurazione senza precedenti di principi, ministri, dignitari e
uomini d’affari suoi oppositori fatti passare per “corrotti” –
completerebbe così la sua ascesa al potere concentrando la sua
attenzione ancora di più sul “nemico sciita”: l’Iran e il movimento
libanese Hezbollah.
AGGIORNAMENTO. ore 12:00 Presidenza libanese: “Hariri tornerà in Libano mercoledì”
Hariri ritornerà in Libano mercoledì in occasione del Giorno
dell’indipendenza. Secondo quanto riferisce l’ufficio della presidenza
libanese, il premier dimissionario ha chiamato il presidente Michel Aoun
dopo essere atterrato stamane in Francia. “Hariri – si legge in una
nota della presidenza – ha detto che prenderà parte alle celebrazioni
del Giorno dell’Indipendenza, specialmente alla parata militare che
segna l’occasione”.
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