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04/03/2018

Come ci vedono dalla sinistra tedesca

Impedire ulteriori sterzate a destra

Prima delle elezioni politiche domenica in Italia: la sinistra chiede ancora una volta di fermare l’avanza dei neofascisti

Scatto finale della campagna elettorale in Italia. Giovedì a Roma in tre distinte iniziative a carattere antifascista centri sociali e attivisti di base dei sindacati, il movimento di coalizione di sinistra Potere al Popolo e comunisti hanno ancora una volta fatto accoratamente appello perché venga sbarrata la strada dei fascisti e razzisti verso il governo.

I loro tre partiti alleati – Forza Italia (FI) di Silvio Berlusconi, la Lega Nord di Matteo Salvini che in campagna elettorale si definisce solo Lega e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, già Ministra di Berlusconi – e il gruppo neofascista Casa Pound, con autorizzazioni ufficiali e protetti da un forte schieramento di polizia hanno potuto adunarsi ancora una volta per iniziative che incitano all’odio. Una contromanifestazione dei centri sociali della capitale invece è stata vietata. Nonostante questo centinaia di antifascisti hanno manifestato con determinazione con la parole d’ordine «Contro ogni fascismo, razzismo e sessismo» e hanno sfilato da Largo Argentina nel rione Pigna fino a Piazza Santa Maria in Trastevere.

In un’altra manifestazione, la portavoce di Potere al Popolo, Viola Carofalo, ha invitato a impedire che fascisti e razzisti possano prendere il potere. Nel movimento Potere al Popolo si sono uniti i due partiti comunisti Rifondazione Comunista (PRC) e Partito Comunista Italiano (PCI), che porta il nome del partito comunista italiano sciolto nel 1991, una sinistra anticapitalista e altri gruppi progressisti. Sono fortemente radicati nei centri sociali e hanno partecipato attivamente alle manifestazioni antifasciste delle scorse settimane.

Potere al Popolo è l’unico schieramento elettorale che ha presentato un programma in cui sono previsti una rottura con le politiche dell’UE, pace, disarmo e l’uscita dell’Italia dalla NATO. Inoltre si vogliono reintrodurre diritti fondamentali dei lavoratori e migliorare le condizioni di tutti i salariati, quindi anche dei migranti. Dal suo programma elettorale si vede che il movimento è effettivamente l’unica alleanza di orientamento anticapitalista. Se dovesse riuscire a superare la soglia del tre percento, per la prima volta dalla sconfitta del 2008 tornerebbero in Parlamento comunisti e persone coerentemente di sinistra.

Un’iniziativa autonoma è stata organizzata anche dal terzo partito comunista esistente, che si chiama solo Partito Comunista (PC), con il suo Presidente Marco Rizzo. Questo partito non si è unito a Potere al Popolo.

Domenica sono chiamati al voto 51 milioni di italiani per eleggere un nuovo Parlamento – Camera dei Deputati e Senato –. 4,3 milioni di loro vivono all’estero e per la maggior parte hanno già votato tramite voto per corrispondenza. L’alleanza di destra Berlusconi-Salvini-Meloni secondo i sondaggi potrebbe ottenere un terzo dei voti. Il piccolo-borghese Movimento 5 Stelle, che ha condotto una campagna elettorale totalmente adattata al sistema, potrebbe raggiungerne altrettanti.

Il partito dei socialdemocratici al governo, il Partito Democratico (PD), non è riuscito a contrapporre all’alleanza elettorale dei fascisti e razzisti una coalizione con la stessa forza della coalizione del Centro Sinistra. La colazione del PD con Più Europa, la Südtiroler Volkspartei (SVP), l’unione democristiana Lista Civica e altre coalizioni difficilmente può ancora essere considerato tale. Gli viene attribuito appena il 29 percento del voto degli elettori.

A seguito delle politica di destra e contraria ai lavoratori del capo del partito Matteo Renzi, ora il PD si trova davanti alle macerie della sua politica sbagliata. Mentre nelle elezioni per il Parlamento UE del 2014 il partito è ancora riuscito a raggiungere ben il 40 percento, secondo le previsioni domenica potrebbe raggiungere appena il 24 percento. La collaborazione di Renzi con Berlusconi ha procurato a quest’ultimo un ritorno sulla scena politica dopo le sue dimissioni nel 2011. Circa 100.000 iscritti hanno lascito il PD per protesta. Parte di loro come scissione del PD, Movimento Democratico e Progressista con il Presidente del Senato Pietro Grasso, Sinistra Italiana (SI) insieme a altre forze di sinistra, hanno creato un’alleanza elettorale dal nome Liberi e Uguali, che potrebbe raggiungere circa l’otto percento. Ma nel caso di questa alleanza non si tratta di una sinistra anticapitalista.

https://www.jungewelt.de/artikel/328298.weiteren-rechtsruck-verhindern.html

Da Junge Welt: Edizione del 3.3.2018

traduzione a cura di Sveva Haertter


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