Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, nel suo intervento alla 73 ° dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) a New York, ha dichiarato che il suo Paese è vittima di un’aggressione permanente in campo economico, politico e mediatico, guidato dal governo degli Stati Uniti di Donald Trump. Nicolas Maduro ha duramente attaccato Trump, il quale si era “scagliato di nuovo contro il nobile popolo del Venezuela, sollevando la dottrina che fa 200 anni fondò il governo degli Stati Uniti (USA)”.
Il riferimento del Presidente venezuelano alla famigerata Dottrina Monroe è costante nel discorso di Maduro, il quale ha anche ribadito che il suo progetto di governo è autonomo, basato sulla democrazia e le richieste sociali,” ma chiari e precisi interessi stranieri “vogliono fermare il corso di un progetto rivoluzionario”. Sulle dichiarazioni del presidente Trump del giorno prima, il Presidente Maduro ha insistito sul fatto che il Venezuela è un paese molestato e aggredito, sottoposto per due anni a persecuzioni illegali per il diritto internazionale attraverso il blocco economico imposto dagli Stati Uniti. “Il Venezuela non può negoziare alcuna transazione internazionale attraverso il dollaro (...) è soggetto a una serie di sanzioni economiche, illegali e unilaterali”, ha detto.
Nel proseguo del suo intervento, il presidente del Venezuela ha denunciato all’ONU come il tentativo di attacco terroristico contro l’alto comando del governo venezuelano è stato pianificato negli Stati Uniti e ha richiesto il sostegno delle Nazioni Unite per indagare sull’evento.
Nel suo discorso, il leader rivoluzionario ha attaccato poi gli Stati e le organizzazioni internazionali che rendono invisibili problemi internazionali – come la crisi migratoria che si verifica in America Centrale, Africa ed Europa. “Non voglio parlare della situazione reale dell’America Latina e dei Caraibi, al confine con i migranti del Messico. Non voglio sottolineare la gravità della crisi dell’immigrazione causata dalla distruzione della Libia. (E ‘) lo stesso schema delle armi di distruzione di massa in Iraq. ” Inoltre Maduro ha riferito che il tentativo di creare un’emergenza per giustificare “intervento militare internazionale, il controllo del nostro paese (...) far finta che utilizza una crisi umanitaria – concetti delle Nazioni Unite – per giustificare una coalizione di paesi” contro di lui.
E’ poi arrivato l’invito formale a Trump per un incontro. "Uomo del popolo, non sono un magnate. Pensate tutta la differenza. Ma io, Nicolas Maduro, sarei disposto a stringere le mani al Presidente degli Usa per negoziare” perché “il Venezuela promuove e pratica il dialogo politico e la soluzione dei conflitti internazionali attraverso la comprensione, non la forza”. “Io, Nicolas Maduro, sarei disposto a sedermi e parlare con il presidente degli Stati Uniti, se necessario. Come Presidente del Movimento dei Paesi non Allineati, il Venezuela, lo ribadisco, promuove il dialogo e la pace per la soluzione dei conflitti internazionali”.
“La voce del Comandante Hugo Chavez risuona ancora in quest’Aula mentre chiede giustizia. Giustizia per il mondo. Giustizia contro il colonialismo e l’imperialismo. Oggi possiamo decidere: abbiamo passato 20 anni di Rivoluzione. Gli ultimi tre anni sono stati i più duri ma oggi posso dire che, di fronte alla persecuzione politica, mediatica, economica, vi posso dire che il Venezuela è più forte che mai. Abbiamo resistito e abbiamo tratto forza nella costruzione di un modello sociale proprio, autonomo e indipendente. Lo diciamo a tutti: è una rivoluzione di giustizia, indipendenza e dignità.”
Maduro ha anche voluto ricordare Mandela. “Siamo stati testimoni dell’omaggio a Nelson Mandela fatto qui alle Nazioni Unite. Parlare di Mandela è parlare di rivoluzione, ribellione alle ingiustizie. Si è cercato di raccontare un Mandela nuovo, un Mandela che non lottò. Mandela è coraggio. Mandela è ribellione alle ingiustizie e agli oppressori. Noi siamo gli eredi di Nelson Mandela e gli eredi di tutti i leader africani che hanno lottato contro lo schiavismo e il colonialismo. Come è cambiato il mondo? Trent’anni fa Mandela era considerato un terrorista per il Congresso nordamericano ed era nella lista di sanzionati. Vi suona familiare vero? Nelson Mandela, il perseguitato, il terrorista oggi è una bandiera che abbracciamo con amore, coraggio. E’ il simbolo di quello che si può ottenere con il coraggio e la ribellione alle ingiustizie”.
Nel corso del suo intervento Maduro ha espresso sostegno e solidarietà per la lotta palestinese per i loro territori; ha chiesto la cessazione del blocco economico, finanziario e commerciale contro Cuba “che ora intendono applicare anche contro il Venezuela”. Ha fatto riferimento, infine, alla lotta del popolo siriano contro i terroristi e ricordato la criminale invasione della Nato contro la Libia nel 2011.
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