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26/09/2018

Roma - Tutti in fila dagli sceicchi. I politici italiani e l’Arabia Saudita

Lo scorso 24 settembre 2018, l’Hotel Parco dei Principi a Roma, ha ospitato la festa nazionale per gli 88 anni dell’Arabia Saudita (l’unico paese al mondo che reca la famiglia regnante perfino nel nome). Alla festa della petromomarchia regnante e responsabile di innumerevoli misfatti (ultimo in ordine di tempo la guerra contro la popolazione Houthi nello Yemen), era possibile vedere una lunga fila di personaggi politici e istituzionali italiani: la sindaca della capitale Raggi Virginia (Movimento 5 Stelle), la deputata Carfagna Mara (FI), il deputato Malan Lucio (FI, ex Lega), il deputato Guido Crosetto (Fratelli d’Italia), Cesare Damiano (Pd), ma c’era anche il banchiere Alessandro Profumo. Sul versante degli affari erano presenti i dirigenti di società come Leonardo e Ansaldo industrie belliche, e poi Intesa San Paolo.

Dai reportage fotografici nessuno di loro è sembrato in imbarazzo, al contrario.

(un ampio reportage fotografico è possibile vederlo su formiche.net)

Eppure solo una settimana fa, proprio davanti all’ambasciata dell’Arabia Saudita, si era svolta una manifestazione organizzata da attivisti antimilitaristi dalla Sardegna e da Roma, che ha denunciato alla Corte Penale Internazionale i crimini sauditi nello Yemen e la vendita di bombe prodotte in Italia (a Domus Novas in Sardegna) all’Arabia Saudita, in barba alla Legge 185 sul commercio di armi.

Tre anni fa c’era stata una manifestazione della Rete No War a Roma nel contro “Renzi piazzista di armi” a Riad, poi seguito sulla stessa strada da Gentiloni.

Nel febbraio 2016, Roma aveva ospitato un convegno della Rete No War dall’emblematico titolo “Italia saudita?”. “La domanda era retorica, comunque la risposta sarebbe: “Sì, certo.” è il commento dell’attivista No War Marinella Correggia, “E’ l’ossequio ai petrodollari con i quali emiri, re e sceicchi hanno praticamente comprato l’Europa (pecunia non olet)? Oppure c’è, inconfessata, una sudditanza psicologica alle corone, anche quelle dalle gesta impresentabili, come è il caso dell’Arabia Saudita di cui tutti dicono che ha “le mani sporche di sangue” in Yemen e che ha sostenuto formazioni terroristiche?”

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