Alle 6,30 di mattina, decine di genovesi sono già in coda da diversi minuti. Accade a Bolzaneto, un altro quartiere simbolo dell’emergenza viabilità a Genova.
Ultimo casello per chi arriva da Milano, primo e unico per chi deve uscire da Genova o andare a levante. In questi giorni Bolzaneto sta vivendo sulla pelle dei suoi cittadini tutte le problematiche legate all’interruzione viaria della Valpolcevera, che si riverbera sulle sue strade intasate praticamente tutto il giorno.
Come ricordano i cittadini, però, il crollo di Ponte Morandi ha reso impossibile una situazione già abbastanza critica in precedenza, con un casello che ogni mattina risultava “bloccato” per via del senso unico alternato fai-da-te dei tir: il piccolo viadotto che supera le carreggiate autostradali, infatti, per difetto di progettazione, non permette a due camion, che transitano nelle due diverse direzioni, di “incontrarsi", poiché il raggio di sterzate delle curve non lo consente.
Dopo il crollo, questo disagio è diventato l’inferno. La rabbia dei cittadini però sta iniziando a salire, soprattutto alla luce di un servizio pubblico di trasporto, sicuramente potenziato, ma che non riesce ad assorbire le molteplici esigenze di chi si deve spostare da una parte all’altra della città con orari certi e spalmati su tutto il giorno.
“Organizziamo la Valpolcevera e andiamo sotto la Regione”, si legge sui gruppi social territoriali, dando sfogo alla rabbia che sta salendo: il sistema rischia di collassare veramente e lo sconforto ha raggiunto livelli inediti. E di tutto ciò non se ne vede la fine.
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