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14/09/2018

Esce in Francia “J’accuse”, la tortura in Italia negli anni dell’emergenza

In Francia esce il video reportage “J’accuse. Torture d’Etat” realizzato dal giornalista Enrico Porsia (ex militante delle Brigate Rosse rifugiatosi in Francia), girato poche settimane fa per le strade di Roma, chiacchierando con Enrico Triaca, ex militante delle Brigate Rosse, torturato con varie tecniche (tra cui il waterboarding) dalla squadra di Nicola Ciocia, alias “professor De Tormentis“, uomini di Stato.

La denuncia delle torture in Italia, diretta e raccontata da uno dei tanti che l’hanno subita durante la “guerra a bassa intensità” scatenata dallo Stato a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80.

Sulla tortura in Italia utilizzata in quel periodo, c’è abbondante documentazione ma anche un silenzio assordante che dura da decenni. Molta documentazione è stata raccolta sul sito Baruda.net

In Italia l’argomento della tortura di Stato negli anni dello stato d’emergenza, è un tabù, rimosso da tutte le ricostruzioni storiche, soprattutto da quelle più fantasiose e dietrologiche. Ma il 15 ottobre del 2013 la condanna per calunnia contro Enrico Triaca nel momento in cui denunciò i suoi torturatori è stata annullata, a prova del fatto che la tortura c’è stata... ma nessuno ne ha parlato.

Dunque per veder proiettata un po’ di verità in spazi pubblici, per veder dibattito e ricerca di verità storica occorre varcare il confine e andare in Francia. In Italia su quel periodo continua a esserci una lapide di rimozioni, oblio o, peggio ancora, di legittimazione in nome della “ragion di Stato”.

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