“Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato” – Matteo Renzi
Come ha dimostrato chiaramente la reazione del PD alla strage del
ponte Morandi, dopo Renzi è ancora Renzi a dettare la linea. E come al
solito punta dritta contro un muro.
Se il PD vuole scampare alla meritatissima estinzione, deve liberarsi immediatamente del Bomba.
Speriamo che non lo faccia.
Il PD non è migliore di Renzi.
Il Cazzaro non è mai stato, come molti raccontavano, un usurpatore, una
metastasi berlusconiana. Renzi è un frutto dell’Ulivo. È la logica
conseguenza della deriva strutturale che ha portato il PCI, da sempre
verticista, opportunista, settario e securitario, a tradire tutti gli
ideali e le speranze dei lavoratori e dei movimenti, inseguire il potere
lungo la Terza Via globalista, fondersi coi resti della
Democrazia Cristiana – un destino manifesto fin dal Compromesso Storico –
e diventare il principale garante dell’establishment, e del Capitale.
L’Ulivo di Prodi ha svenduto agli squali le aziende di Stato, e col
pacchetto Treu ha legalizzato il nuovo schiavismo del precariato.
La ditta di Bersani, coi governi tecnici, ha smantellato lo Stato Sociale, e lo Statuto dei Lavoratori.
Renzi ha finito il lavoro col Jobs Act e la Buona Scuola, mentre cercava di rottamare anche la Costituzione.
Liberi e Ipocriti, in fuga da Renzi, si sono scelti come padri fondatori Bersani, e il boia di Belgrado.
Il sobrio Gentiloni ha controfirmato la dottrina Minniti che finanzia i campi di concentramento libici.
Tutto il cosiddetto centrosinistra condivide questa marcescenza, di cui il renzismo è solo lo stadio terminale.
In Renzi però si vede più che in chiunque altro.
Renzi è uno sprezzante, grassoccio principino che ancora si rifiuta di
vedere quanta rabbia giustificata susciti il semplice apparire del suo
stolido faccione in tutti quelli che la sua classe parassitaria ha
depredato.
Renzi è la pingue, querula personificazione stessa dell’arroganza del
potere ereditario, e il cosiddetto centrosinistra, per avere qualche
possibilità di sopravvivere al meritatissimo inverno nucleare che
l’aspetta, dovrebbe liberarsi immediatamente di lui e dell’Esercito
delle Dodici Sceme, le sue fedelissime che ancora infestano talk e
social come uniche portavoce.
Speriamo che non lo faccia.
Renzi si ripete “Il futuro prima o poi torna”, o qualche altra stronzata
motivazionale da meme di Facebook. Sogna di fondare un partito tutto
suo. Che prenderebbe meno voti della Lorenzin. Pensa “Sull’onda del
prossimo spread, tornerà il mio momento”. Si sbaglia. Non tornerà, come
non è tornato quello del suo yoda, Rutelli.
O quello di Claudio Martelli. Era giovane, rampante e in camicia anche lui.
Il Bomba è scoppiato. Per sopravvivere al fallout, il PCI/PD tenterà l’ennesima mutazione.
Facciamo che non gli riesca.
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