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26/04/2020

Dove le imprese non si sono fermate aumentati i contagi di Covid 19

In queste settimane lo abbiamo scritto, denunciato, gridato in alcuni casi. Ma adesso la conferma proviene anche dai dati di uno studio condotto dall’INPS.

Da quando è entrato in vigore il lockdown il numero dei contagiati da Covid-19 ha segnato un aumento più rapido in quelle province in cui è maggiore il numero di lavoratori impiegati nelle attività che non sono state bloccate e hanno continuato a essere svolte anche dopo il 26 marzo.

In base allo studio dell’INPS, all’aumentare di 1 punto percentuale della quota di settori essenziali in una provincia, il numero di contagiati ha segnato un incremento di 1,5 unità al giorno.

Lo studio ha poi analizzato e incrociato i dati forniti della Protezione civile sulla dinamica dei contagi su base provinciale dal 24 febbraio al 21 aprile, con i dati di fonte INPS sulla quota dei rapporti di lavoro nei settori considerati essenziali dai provvedimenti restrittivi di marzo.

Il contenimento dell’epidemia in Italia – ricorda lo studio – è stato conseguito soprattutto attraverso le misure di lockdown. Le misure di chiusura hanno in particolare riguardato due date: il decreto emanato il 9 marzo (con alcune estensioni dell’11 marzo), che limitavano il commercio all’ingrosso e al dettaglio, prevedendo la chiusura di bar, ristoranti e palestre e quello del 23 marzo che ha bloccato alcune attività economiche indicando un limitato numero di attività consentite, le cosiddette attività essenziali. Che, ovviamente, non sono distribuite in maniera omogenea sul territorio nazionale.

La differenza fra una provincia con molte imprese indicate come attività essenziali e una che ne ha relativamente poche risulta essere “di circa 10 contagiati al giorno” rispetto a una media provinciale di 37. Una differenza di più del 25%, dunque.

La differenza, prosegue l’Inps, risulta ancora più marcata se si considera anche la densità di occupazione a livello provinciale, al cui aumentare diventa più probabile la vicinanza dei lavoratori anche sui mezzi pubblici e dunque sale la probabilità di diffusione del virus. Infatti, aggiungendo questo elemento all’analisi il numero di contagiati in più ogni giorno sale a 13.

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