Il quotidiano di Confindustria, IlSole24Ore ha pubblicato un editoriale a firma di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi dal titolo «L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia».
Accade che rispetto all’editoriale, il Comitato di redazione dei giornalisti de IlSole24Ore, abbia preso pubblicamente le distanze da quanto vi è scritto.
In questo articolo, dopo aver affermato che il crollo del PIL in Italia sarà dell’ordine del 20%, gli autori attaccano quello che loro chiamano il «modello Wuhan» di “chiusura totale”, e motivano il loro attacco sostenendo che «nel periodo gennaio-aprile e quest’anno, in base ai dati Istat, non si riscontra un aumento complessivo di mortalità rispetto agli anni precedenti. (sito italiaora.org)»
Proseguendo nell’articolo, gli autori spiegano che per gli anni precedenti Istat «fornisce un totale, dei primi 4 mesi dell’anno di 231 mila morti».
Per la precisione, il sito demo.istat.it fornisce per il 2019 un totale di 237.994 decessi nei primi 4 mesi dell’anno, che diventano 234.472 nella media dei 5 anni dal 2015 al 2019.
Ma questa discrepanza è una inezia nei confronti della questione che emerge dalle righe successive dove si afferma che «Quest’anno, alla data dell’ultimo aggiornamento del 13 aprile, siamo arrivati a 191 mila decessi».
Da quale fonte Becchi e Zibordi hanno ricavato questo valore?
Il sito demo.istat.it non pubblica i dati di quest’anno. Per la buona ragione che i dati devono essere raccolti e verificati, prima di essere pubblicati.
Becchi e Zibordi parlano però di dati aggiornati al 13 aprile e di «1.457 decessi» nella giornata del 13 aprile.
Dal momento che l’articolo è stato pubblicato il 17 aprile, si deve dedurne che Becchi e Zibordi hanno una fonte in grado di pubblicare i dati dei decessi in Italia praticamente in tempo reale!
Chi mai può essere in grado di raccogliere, verificare e pubblicare dati statistici di questa rilevanza in pochissimi giorni? Becchi e Zibordi non lo dicono. Non citano una fonte precisa e lasciano intendere che tutti i dati a cui fanno riferimento siano quelli di Istat.
Ma in nessuna pagina del sito Istat viene citato un solo dato di questo tipo, né il totale dei decessi al 13 aprile, né men che meno il numero dei decessi della singola giornata del 13 aprile.
Invece accedendo al sito italiaora.org citato come fonte all’inizio dell’articolo, si scopre che questo sito consiste di una paginetta in cui vengono elencati alcuni dati, tra cui anche i «morti quest’anno» e i «morti oggi».
Appare evidente che i dati dei morti dei primi mesi del 2020 sono presi da questa fonte e non dall’Istat, così come è evidente che siamo di fronte ad una pubblica ammissione di analfabetismo funzionale!
Perché tutti dovrebbero sapere che cosa è il sito italiaora.org, attivo dal lontano dicembre 2008, sicuramente non un sito specializzato in statistiche, non accreditato dall’Istat né da altre istituzioni, ma è semplicemente un giochino informatico che, attraverso un JavaScript, muove dei contatori in modo da simulare un flusso in tempo reale.
Ad esempio, ogni 45 secondi viene incrementato di una unità il numero dei decessi, ogni minuto e 20 secondi viene incrementato di una unità il flusso degli immigrati; ma anche il numero dei furti nelle abitazioni viene incrementato di una unità ogni due minuti, anche se in questi giorni siamo tutti a casa per la pandemia e i furti nelle abitazioni sono ridotti praticamente a zero.
Insomma anche un bambino si accorgerebbe di non poter utilizzare i dati pubblicati da italiaora.org, ma i nostri Becchi e Zibordi non si accorgono di nulla.
E sì che il Becchi non è esattamente un bambino ingenuo. È professore ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università di Genova, gli è stata dedicata addirittura una pagina di Wikipedia, dove possiamo leggere che dal 2013 al 2016 era vicino al Movimento 5 Stelle, mentre successivamente si è avvicinato alla Lega di Salvini.
Becchi, sempre stando a Wikipedia, sarebbe anche editorialista di Libero e de IlSole24Ore, oltre ad avere un blog sul sito de Il Fatto Quotidiano.
Il nostro Becchi non è l’unico a non saper distinguere un contatore JavaScript da un sito di statistiche. Anche il guru no-vax Stefano Montanari fa lo stesso errore grossolano, spacciando il sito italiaora.org come una fonte di dati verificati (https://disquisendo.wordpress.com/2020/04/02/54/) e lo fa sempre per dimostrare che la pandemia non esiste, se non nella mente di qualche paranoico.
Del resto anche Paolo Becchi è un no-vax, e questa deriva minimizzatrice nella valutazione dell’epidemia sembra comune a tutto il movimento no-vax, che si fa ora megafono delle posizioni di Confindustria: minimizzare i rischi, negare l’evidenza, ritornare a produrre come prima, più di prima, evitando qualsiasi tipo di misura di prevenzione che possa rallentare la produttività perché tanto l’epidemia non esiste e se esiste non uccide nessuno.
Il fatto che nella stessa pagina di quest’articolo sia pubblicato anche un comunicato sindacale dei giornalisti de IlSole24Ore, che invita la direzione alla «massima attenzione nella selezione dei contenuti che la testata ospita», testimonia le pressioni che in tutta evidenza ci sono state da parte della proprietà (cioè della Confindustria che già risente dell'”era Bonomi“) per far pubblicare il pezzo di Becchi e Zibordi.
Nota finale: esistono dei dati Istat sui decessi nel primo trimestre di quest’anno, anche se relativi solo a 1.084 comuni con una popolazione totale di 12.300.000 persone.
Questi dati parlano in modo inequivocabile di un aumento della mortalità del doppio e anche del triplo rispetto alla media dei 5 anni precedenti.
Sono dati che sono stati pubblicati dallo stesso IlSole24Ore a inizio aprile e che quindi Becchi e Zibordi non potevano ignorare.
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