Le organizzazioni politiche palestinesi la sera del 9 febbraio hanno concluso una riunione di due giorni tenutasi al Cairo durante la quale hanno deciso di tenere le elezioni legislative e presidenziali come programmate e decretate dal presidente Mahmoud Abbas a metà gennaio.
Le organizzazioni hanno affermato nella loro dichiarazione finale rilasciata a conclusione del loro incontro che “rispetteranno il calendario stabilito dal decreto sulle elezioni legislative e presidenziali, con l’enfasi che le terrà a Gerusalemme, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, senza eccezioni, e impegnandosi a rispettare e accettare i loro risultati“.
Hanno anche convenuto che “la Corte per i casi elettorali sarà formata per consenso e includerà giudici di Gerusalemme, Cisgiordania e Striscia di Gaza. Questa corte è responsabile del monitoraggio di tutte le questioni relative al processo elettorale, ai suoi risultati e alle questioni che sorgono da esso. Il presidente palestinese emetterà un decreto presidenziale per formarlo e specificarne le funzioni sulla base di questo consenso e in conformità con la legge“.
La polizia palestinese in uniforme, e nessun altro, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza garantirà i seggi elettorali e la loro presenza sarà conforme alla legge, afferma il comunicato.
Le organizzazioni hanno inoltre convenuto di consentire la libertà di espressione e il rilascio immediato di tutti i detenuti, detenzione avvenuta per motivi di appartenenza politica o per motivi di libertà di opinione, garantendo il diritto al lavoro politico e nazionale per tutte le organizzazioni palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, fermando il perseguimento di persone per la loro affiliazione o opinione politica, “al fine di fornire un ambiente appropriato per elezioni libere ed eque”. Hanno chiesto al presidente Abbas di emanare un decreto vincolante in merito e di formare un comitato nazionale di monitoraggio per seguire l’attuazione.
Hanno anche chiesto di porre fine a tutte le questioni politiche e sociali derivanti dalla divisione e verrà formato un comitato a questo scopo in accordo tra loro. La commissione presenterà la sua relazione al presidente Abbas, che la passerà al nuovo governo che si formerà dopo le elezioni legislative per l’attuazione.
Le elezioni legislative sono state fissate per il 22 maggio e quelle presidenziali per il 31 luglio, a cui seguiranno il 31 agosto le elezioni per il Consiglio nazionale palestinese, il parlamento in esilio.
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