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28/07/2023

Russia - La guerra in Ucraina rilancia il multilateralismo di Mosca in Africa

Sembra che l'offensiva ucraina sia decisamente entrata in una nuova fase (lo dice anche il New York Times, quindi è certamente vero...) il cui primo risultato sembrerebbe essere l'abbandono di Staromajors'ke da parte dei russi, nel settore di Velika Novosylka (per intenderci, a 6 chilometri da Staromlynivka che è a sua volta a qualche chilometro dalla prima linea di difesa strutturata), ma di questo parlerei stasera, con qualche notizia più certa.

Oggi invece è cominciato il summit Russia-Africa, aperto da un lungo discorso di Putin e dedicato in larga misura, come tutti si aspettavano, alla questione del grano, e più in generale degli approvvigionamenti alimentari per il continente africano.

Riassumendo i punti fondamentali:
- la Russia è uscita dagli accordi del grano perché le sue richieste, delle quali abbiamo parlato varie volte, non sono state accolte e perché la stragrande maggioranza dei prodotti agricoli è andata ai paesi ricchi, non a quelli bisognosi;
- nei primi sei mesi dell'anno la Russia ha esportato quasi 10 milioni di tonnellate di grano in Africa, cioè molto più di quanto non ne sia arrivato durante tutto l'anno in cui l'accordo sul grano ha funzionato, ovvero 1 milione di tonnellate;
- le sanzioni occidentali bloccano o ostacolano i rifornimenti russi di prodotti agricoli e fertilizzanti;
- delle 260.000 tonnellate di fertilizzanti russi bloccati nei porti europei, la Russia è riuscita a fare arrivare solo due carichi al Malawi e al Kenya;
- la Russia è disposta ad assistere i paesi africani dal punto di vista tecnico, finanziario, infrastrutturale ed energetico (incluso il nucleare), per consentirle non solo di raggiungere l'autosufficienza alimentare ma anche di esportare i propri prodotti;
- c'è un progetto per aprire una zona industriale vicino al canale di Suez, da dove i prodotti potranno raggiungere tutte le nazioni africane;
- infine, la Russia è disposta a mandare nei prossimi mesi 25-50.000 tonnellate di grano a ciascuno dei paesi più bisognosi, ovvero Eritrea, Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia e Repubblica Centrafricana, gratis incluso il trasporto. Ha poi annunciato la cancellazione di 691 milioni di dollari di debito somalo.

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